Mentre ieri il CITA (Comitato Investitori Titoli Argentini, promosso da Adoc, Adusbef,Codacons,Federconsumatori) aveva solo dei sospetti, su una vera e propria cortina fumogena, un polverone, come il sequestro dei beni argentini nel mondo,che equivale ad un pignoramento su Marte, messo in atto per illudere i 400.000 risparmiatori a rientrare in possesso dei propri investimenti, leggendo le dichiarazioni dell’avv. Giuseppe Mazzuti, legale del Comitato, ne abbiamo avuto certezza.
Ha affermato infatti l’avv. Mazzuti (che ha sparato la somma di 125 miliardi di euro,a fronte di una esposizione reale di 12,5 miliardi di euro): ? A differenza di altri Comitati che intendono rivalersi sulle banche,noi riteniamo che il sistema bancario, non abbia avuto responsabilità in questa vicenda e quindi non avviamo alcuna azione legale nei suoi confronti? (La Provincia, del 26.7.2002.pag.2).
Banche ed altri intermediari hanno invece gravissime responsabilità per aver venduto ai risparmiatori bond argentini (spesso in carico alle stesse banche) equiparati ai Bot italiani, in violazione di regolamenti e circolari Consob, che impongono a banche e Sim di mettere in guardia sull’alto profilo di rischio con la sottoscrizione di un esonero di responsabilità qualora il risparmiatore edotto,volesse insistere su quegli investimenti.
Far ritenere che tale azione di sequestro dei beni argentini nel mondo,che il Cita ha escluso fin dall’inizio per l’illusione ottica che avrebbe creato,la cui oscurità è ancora circondata dal più fitto mistero,possa far rientrare gli investitori dei loro risparmi, è un diversivo,una cinica trovata sensazionalistica e dilettantistica che si ritorcerà presto verso gli autori di sequestri lunari, creando fortissime disillusioni verso i risparmiatori.