Sono diverse decine i friulani che hanno visto andare in fumo in pochi minuti buona parte dei loro risparmi. Decine di migliaia di euro e in alcuni casi anche centinaia, bruciati con il crac della Lehman Brothers. La denuncia arriva dalle associazioni dei consumatori che insieme alle banche in questi giorni sono tempestate di telefonate di persone che si disperano per aver perso tutto e anche di chi, pur non avendo fatto nessun investimento, teme per i propri risparmi. «Dozzine di friulani si sono rivolti ai nostri sportelli – dice il segretario del Movimento difesa del cittadino del Fvg, Raimondo Englaro – . Da una prima analisi che è stata fatta, le polizze agganciate ai mercati azionari che sarebbero garantite non da chi le ha vendute, ma dalla Lehman Brothers sarebbero oltre 50. È chiaro che in questo caso vi è la quasi certezza di perdere l’intero capitale. Si sono rivolti a noi anche diversi possessori di polizze che non sono ancora finite nell’occhio del ciclone, ma che secondo noi presentano forti elementi di rischio. A nostro avviso, la vendita di alcuni prodotti è avvenuta senza una corretta informazione e quindi i risparmiatori stanno subendo un danno ingiusto. Per questo motivo – conclude – stiamo valutando come poter intervenire per tutelare i consumatori». Secondo il Codacons, i risparmiatori italiani coinvolti nel crac Lehman Brothers sono 40mila e c’è il rischio che veda bruciati oltre un miliardo di euro di investimenti. Ecco perché l’associazione ha deciso di presentare una denuncia penale e preparare una class action contro banche e società di rating, in favore dei risparmiatori coinvolti nel fallimento della banca americana. «In questi giorni – spiega il referente provinciale Nicola D’Andrea – abbiamo ricevuto decine di telefonate di consumatori preoccupati. Ci sono persone che rischiano di perdere più di 100mila euro e non erano state informate del rischio che correvano». Per il momento però secondo la Fisac Cgil, non c’è stata nessuna corsa a ritirare i propri risparmi. «Molte persone si sono presentate agli sportelli delle banche per avere rassicurazioni – spiegano Vanni Ferrari e Sergio Dell’Anna – ma per i bot e i conti correnti non c’è alcun tipo di problema».