L’ennesimo incidente sui tram milanesi, i feriti medicati in ospedale e lo spavento riservato ai più fortunati? Colpa di Albertini e Soresina. Dove Albertini sta per Gabriele, ex sindaco di Milano. E Soresina per Bruno, ex presidente di Atm. La pensa così il sindaco di Milano. Ma anche qualche esponente dell’opposizione. «L’ultimo piano industriale presenta 800 milioni di euro di investimenti, mentre i precedenti ne prevedevano molti meno. In qualche modo abbiamo colmato un ritardo », dice il sindaco. Tradotto: se la manutenzione Atm è insufficiente non è colpa dell’attuale gestione, al contrario, oggi si sta cercando di porre rimedio alle mancanze del passato. Il Codacons insiste e chiede le dimissioni dell’attuale presidente di Atm. Ma il sindaco difende Elio Catania: «Le dimissioni chieste così, senza capire perché ci sono state queste criticità, non mi sembrano corrette». Dentro l’opposizione c’è chi la pensa come il sindaco. «Questi incidenti sono il risultato di un ciclo assurdo in cui Atm ha puntato più sulla finanza che sulla manutenzione », dice in particolare Davide Corritore. «Tra 2001 e 2007 l’azienda ha investito in finanza 400 milioni di euro l’anno — continua il consigliere del Pd —. Il nuovo piano industriale prevede di scendere a 300 quest’anno per arrivare a zero nel 2010. Ci vorrà tempo per colmare le lacune nella manutenzione lasciate dalla precedente gestione ma stiamo andando nella direzione giusta». Nel Pd parla di «problema di manutenzione evidente» il capogruppo in consiglio comunale Pierfrancesco Majorino. Linea condivisa dal compagno di schieramento Aldo Ugliano: «La manutenzione torni a essere una priorità». Anche l’assessore alla Mobilità, Edoardo Croci, richiama Atm alle sue responsabilità: «L’azienda garantisca la sicurezza del trasporto». Dal canto suo l’ex municipalizzata si limita a dire che l’incidente di oggi può essere attribuito al malfunzionamento dello scambio o a un errore umano». Poi spiega che lo scambio in questione non è stato sostituto ed ha continuato a funzionare per il resto della giornata. Morale: ieri sera la bilancia della valutazione dell’accaduto pendeva dalla parte dell’errore umano. Anche se il caso è tutt’altro che chiuso. In Atm nessuno punta il dito nella direzione dei lavoratori anche per un altro motivo. Il tema della manutenzione è incandescente. Dopo otto mesi la trattativa sulla riorganizzazione dei turni degli operai non si è arrivati a nulla. Non solo: Atm ha disdetto tutti gli accordi aziendali dal ’90 a oggi. La settimana scorsa, dopo il blocco del traffico sulla linea due, il presidente di Atm, Elio Catania, ha invitato i tranvieri a chiedere scusa. Nei depositi la cosa non è piaciuta. E qualcuno è andato in strada a manifestare. Ora i vertici dell’azienda non vogliono buttare nuova benzina sul fuoco della protesta. Ma gli incidenti continuano. E la matassa delle responsabilità resta ingarbugliata. Presidente Elio Catania guida l’Atm