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Calano i consumi e i saldi rischiano

Via agli sconti in molte città Ma i clienti comprano meno La Commissione europea propone di abbassare l`Iva su ristoranti, pannolini, cd-rom e ristrutturazioni ROMA Quest`anno, in tempi di crisi economica, di inflazione crescente e di consumi calanti, anche la stagione dei grandi saldi estivi, appena iniziata, potrebbe rivelarsi sottotono. Dopo Napoli e Genova, da ieri gli sconti sono incominciati anche a Roma, Milano, Torino, Bari, Venezia, Bologna, Ancona e Trieste. Le svendite nella Capitale sono partite malissimo. In base ad un monitoraggio del Codacons, il numero di cittadini in giro per le strade o nei centri commerciali è diminuito di circa il 10% rispetto al 2007. “Gli effetti del caro-petrolio, associati ad una politica dei prezzi sbagliata e a una generale sfiducia dei consumatori, si fanno sentire“ ha affermato il presidente di Codacons, Carlo Rienzi; “I cittadini sempre più impoveriti tagliano in modo particolare le spese per abbigliamento e calzature, al fine di poter far fronte a rate, bollette, mutui e tariffe sempre crescenti“. L`unica soluzione, secondo Rienzi, è quella di “liberalizzare i saldi e arrivare a una generale e sensibile riduzione dei prezzi per far riprendere i consumi degli italiani“. In base ai dati di Confcommercio, ogni famiglia dovrebbe spendere per le svendite in media poco più di 280 euro per un giro d`affari complessivo di circa 4 miliardi di euro, con un`incidenza dell`11,2% sul fatturato annuo del settore. Secondo i consumatori, invece, le famiglie coinvolte saranno oltre 13 milioni e ognuna spenderà una cifra pari a 373 euro (143 euro pro capite) per una spesa complessiva di 4 miliardi 932 milioni di euro. A parte Roma, c`è stato un avvio tra alti e bassi anche a Bologna. Nessun assalto neanche a Milano. A Torino la prima giornata ha registrato una discreta presenza. Brusca frenata in Sicilia. Le associazioni dei consumatori per non cadere vittime di tranelli invitano a verificare sempre che sul capo che si intende acquistare sia indicato il prezzo originale, lo sconto e il prezzo finale; a diffidare di esercizi che espongano sconti esagerati; a confrontare i prezzi tra diversi negozi; a conservare sempre lo scontrino per poter cambiare la merce difettosa. Nel frattempo la Commissione europea domani presenterà una proposta al commissario Ue alla Fiscalità, Laszlo Kovacs: giù l`Iva su ristoranti, catering, ristrutturazioni di case e monumenti, pompe funebri, servizi per il trattamento dei rifiuti. Ma anche su beni di largo consumo come pannolini, assorbenti e Cd-rom. Niente tagli, invece, per l`imposta sul valore aggiunto che grava sugli alcolici. Il progetto di tagliare l`Iva su alcuni beni e servizi è finora sempre naufragato. Ma adesso le possibilità di un successo potrebbero aumentare sotto la presidenza francese dell`Ue, visto che Parigi da anni chiede con insistenza una riduzione dell`imposta sul valore aggiunto soprattutto per bar e ristoranti. Il tutto con la speranza di far crescere i consumi.

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