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Caldo killer, due vittime e decine di ricoveri



Il caldo torrido di questi giorni con temperature record in molte città venete, ha mietuto le prime vittime. Due anziani sono morti a Mestre e Treviso, molti agino serena, ltri sono dovuti ricorrere alle cure dei medici. Altissimo il numero di malesseri accusati soprattutto dai soggetti più a rischio, ossia anziani, malati e bambini. I consigli sono quelli di bere almeno due litri di acqua al giorno ed evitare di uscire di casa durante le ore più calde.
A Mestre la vittima è un volontario del Comitato di cittadini contro la costruzione del nuovo villaggio sinti. La tragedia, si è consumata proprio davanti al gazebo diventato il simbolo della protesta contro il Comune di Venezia: erano circa le 16 di mercoledì, quando Gino Serena, 77 anni, residente a poca distanza in via Vallenari, ha salutato la moglie: «Esco a controllare la situazione». Lui era uno dei più attivi al presidio installato davanti a uno degli accessi all`area. C`era stato anche al mattino e aveva dato appuntamento agli altri attivisti per il pomeriggio.

Era invalido da oltre trent`anni (per un incidente stradale gli fu amputata una gamba e si muoveva su una carrozzina elettrica). Il pensionato si è sentito male appena arrivato al tendone: «Ha cominciato a tremare e non è stato in grado di bere. E riuscito solo a dire che aveva il pacemaker e si è accasciato. E stato terribile». Il decesso è avvenuto durante il trasporto in ospedale e potrebbe però non essere imputabile esclusivamente al caldo.

«Era cardiopatico – precisano al Pronto soccorso dell`ospedale di Mestre – e certo la temperatura torrida e l`afa hanno contribuito ad aggravare un quadro clinico già compromesso».

Insomma il caldo ancora una volta si è dimostrato un killer per soggetti a rischio come gli anziani. Altra vittima a Treviso: ieri mattina Francesco Secco, 72enne pensionato di Borso del Grappa, nella Pedemontana, si è sentito male mentre era in casa. Per l`anziano non c`è stato nulla da fare: ad ucciderlo il caldo che ha messo in ginocchio in particolare la Marca dove ieri la colonnina di mercurio ha toccato i 33 gradi, uno in meno rispetto a mercoledì.

Al Pronto soccorso di Treviso sono arrivati questa settimana centinaia di pazienti legati in qualche modo alla calura, ma quello di Borso è il primo decesso riconducibile certamente al clima. Un altro caso, fortunatamente non mortale, si è verificato nel capoluogo: un cardiopatico si è accasciato a terra mentre era in bicicletta. Il mix di temperature elevate, alto tasso di umidità e inquinamento non sembra lasciare scampo a questa parte del Veneto che attende l`arrivo di perturbazioni. La Marca dovrà però tenere duro almeno fino a lunedì.

Allarme caldo anche a Padova dove disidratazione, sventimenti e malesseri generalizzati hanno colpito una decina di ultra 65enni che hanno fatto ricorso alle cure ospedaliere, mentre l`Usl 16 padovana ha lanciato un appello a chi conosce anziani in difficoltà o con disagi: «Devono essere segnalati al distretto socio-sanitario di competenza, per facilitarne la presa in carico». Ed è alta l`attenzione della rete a tutela della salute d`estate, un sistema capillare di controllo che collega l`Arpav, il Centro meteo di Teolo, i poli di pronto soccorso e la fitta rete dei medici di base e dei pediatri, pronti ad allertarsi.

Da una parte un più preciso monitoraggio dell`ozono (già scattato l`allarme rosso in zona Arcella) dall`altra una maggiore attenzione per gli anziani, i bambini sotto i quattro anni, i diabetici, gli ipertesi, i non autosufficienti, quanti soffrono di malattie venose, renali o sono sottoposti a trattamenti farmacologici.

Il “fronte afa“ comporta anche un aumento delle spese per le famiglie: ci si deve preparare a bollette più care di circa 75 euro per l`uso dei condizionatori nell`arco dei tre mesi estivi. A calcolarlo è il Codacons, secondo il quale le ricadute più pesanti saranno per gli anziani a basso reddito, che in Veneto potrebbero complessivamente spendere in totale 18 milioni di euro in più. «La stima – spiega Franco Conte, presidente veneto del Codacons – è presto fatta: circa un terzo della popolazione, vale a dire un milione e 200 mila veneti, ha un condizionatore in casa. Fra questi gli over-65 sono circa 400 mila». Visto che il 60\% degli anziani vive con una pensione minima da 5-600 euro «va moltiplicato il numero, 240 mila per 75: totale, 18 milioni di euro». Quanto ai costi dei condizionatori nuovi, sono saliti del 5\%, informa il Codacons, cioè meno di altri beni di consumo ma sicuramente troppo se si considera che dovrebbero beneficiare del calo dei prezzi dell`hi-tech. Un costo che, secondo Conte, ancora una volta ricade appunto sugli anziani e i redditi più bassi.


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