La battaglia che da anni i medici di tutto il mondo combattono contro il cancro potrebbe essere giunta ad una svolta. Basta leggere la vicenda di un americano, riportata integralmente nel sito del CODACONS alla sezione ?Medicina Controluce?, per rendersi conto che forse si è raggiunto un traguardo fondamentale nella terapia.
A Todd Hendrickson, impiegato di banca di 43 anni, Minnesota (USA), nel 1997 fu diagnosticata una rara forma di cancro intestinale: il Gatrointestinal Stromal Tumor (GIST). Il GIST, una volta denominato sarcoma, origina dal tessuto connettivo e muscolare della parete intestinale; ha uno sviluppo inarrestabile, ma lento, raggiungendo proporzioni notevoli; provoca dolore, emorragie, ostruzione o massa addominale a seconda se si sviluppa dentro o fuori del lume intestinale; asportato, recidiva; si diffonde al fegato, peritoneo, polmoni, raramente ai linfonodi; è resistente alla chemio e radioterapia e inevitabilmente porta alla morte in alcuni anni.
Hendrickson divenne il primo paziente con quel tipo di tumore, a partecipare ad una cura sperimentale con l’uso di un farmaco, denominato Glivec, nell’ Oregon Health and Science University di Portland, Oregon, USA. Il farmaco funzionò in pochi giorni, riducendo il cancro dell’80 %.
La malattia è stata bloccata, ha fatto un grande passo indietro e molti delle migliaia di oncologi americani riuniti a San Francisco, California, la scorsa settimana all’annuale meeting della American Society of Clinical Oncology, dove è stato riportato che il Glivec aveva funzionato nel 60 % di circa 200 casi di cancro GIST, parlano di ?miracolo?.
Finora il trattamento anticancro si è basato, oltre che sulla chirurgia, sulla chemioterapia convenzionale e la radioterapia, che, purtroppo, nella loro azione distruttiva, agiscono anche sul tessuto normale oltre che su quello canceroso, provocando, non infrequentemente, danni insopportabili.
Ora gli scienziati sono in grado di delineare farmaci sperimentali che, come missili guidati, colpiscono per distruggere solo le cellule cancerose, risparmiando quelle sane. Gli scienziati definiscono questo metodo molecular targeting perché i farmaci si dirigono su quei segnali chimici che trasformano le cellule normali in cellule cancerose.
Il Glivec funziona colpendo uno specifico obiettivo molecolare della cellula.
Nel caso del GIST, Glivec colpisce un recettore proteico, situato sulla superficie delle cellule cancerose, chiamato c-kit. Bloccando il c-kit si ha la distruzione della cellula tumorale.
Potrebbe così configurarsi una vera e propria svolta nella terapia anti-cancro.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito del CODACONS (www.codacons.it) alla sezione ?Medicina Controluce?.