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CARO BENZINA INSOPPORTABILE:IL CODACONS CHIEDE L’INTERVENTO DELL’ANTITRUST






Nuovo esposto all’antitrust per gli aumenti record delle benzine in Italia. Negli ultimi due mesi un automobilista ha speso per un pieno dalle 5.000 alle 8.500 lire in più con un aumento dei profitti complessivi delle sorelle petrolifere di oltre 12.000 miliardi. Una situazione insostenibile nei confronti della quale il Governo sembra impotente. Ma nell’esposto si fanno ?scoperte? sensazionali cui il Governo non ha fatto caso?Infatti se si analizzano gli aumenti dell’ultimo periodo emerge in modo inconfutabile che tali aumenti sono stati decisi tutti insieme dalle compagnie e tutti nella stessa misura. Il che la dice lunga sul rispetto delle regole della concorrenza. E proprio il provvedimento dell’Autorità recitava:?L`Autorità ha deliberato?che le società aderenti a Unione petrolifera?hanno posto in essere una complessa intesa orizzontale, in violazione dell`art. 2, comma 2, della legge n. 287/90. L`intesa ha preso la forma di una pratica concordata tra imprese concorrenti che ha trovato compiuta attuazione, per il tramite degli accordi interprofessionali, negli “accordi colore“ che ciascuna società sottoscrive con le organizzazioni dei gestori.E ancora si legge: ?La decisione dell`Autorità chiarisce che non è la contrattazione collettiva in quanto tale che rileva per il diritto della concorrenza, ma l`idoneità di particolari contenuti della stessa a influenzare ingiustificatamente e restrittivamente le condizioni del mercato dei beni e servizi finali?.Il coordinamento orizzontale tra le società petrolifere, a partire dai primi mesi del 1994, ha avuto come scopo di non far perdere alle società petrolifere il controllo sul prezzo finale dei carburanti, in vista della liberalizzazione di tale prezzo e del potere riconosciuto al gestore di fissarlo. L`accertato coordinamento tra le società petrolifere ha quindi rappresentato un decisivo strumento per realizzare un obiettivo comune a tutte le imprese: l`inibizione di comportamenti autonomi di prezzo dei gestori?.

Ma esaminiamo gli aumenti :

dalle tabelle della Cabina di Monitoraggio del Ministero dell’Industria pare emergere in modo allarmante che tutte le compagnie di giorno in giorno fissano gli stessi prezzi e gli stessi aumenti: giorno 11 maggio i prezzi Agip, Api, Erg, Esso Fina, Ip, Q8, Shell e Tamoil sono fissati rispettivamente a £ 2.210, 2.220, 2.220, 2220, 2220, 2210, 2220, 2210, 2215; il giorno seguente 12 maggio le stesse compagnie fissano i seguenti prezzi: 2210, 2230, 2220, 2230, 2230, 2210, 2220, 2235, 2225; la stessa sequenza sincronizzata di aumenti si registra nei giorni 14 maggio in cui i prezzi sono fissati a £ 2.220, 2.230, 2.230, 2.230, 2.230, 2.220, 2.230, 2.235, 2.225 e il 15 maggio a £ 2.220, 2.230, 2.230, 2.230, 2.230, 2.220, 2.230, 2.235, 2.225 per passare poi il 16 maggio a £ 2.220, 2.240, 2.240, 2.240, 2.250, 2.220, 2.230, 2.235, 2.225. Questo è soltanto un campione di una settimana, ma è facilmente verificabile come sia un andamento costante.

E’ noto inoltre che la struttura del prezzo medio nazionale dei prodotti petroliferi ha subito la seguente crescita nel corso delle ultime tre settimane rispettivamente per benzina super, senza piombo, gasolio auto e Gpl auto: dalle 2.206, 2119, 1.681 e 1.081 al 30 aprile 2001 si è passati alle 2.223 2.135, 1.684 e 1.081 al 7 maggio 2001; fino alle 2.251, 2.164 1.689 e 1.081 al 14 maggio 2001.

I dati resi noti dalla Cabina di Monitoraggio del Ministero mostrano inoltre chiaramente come nel confronto tra Italia ed Unione Europea dei prezzi medi industriali, la media italiana per l’anno 2000 e per i mesi del 2001 sia costantemente superiore a quella europea.

Di qui immediato il nuovo esposto all’Antitrust che già ha sanzionato il cartello attuato dalle compagnie petrolifere negli ultimi 10 anni. Il CODACONS chiede all’Antitrust non solo di irrogare una sanzione questa volta di 10.000 miliardi a carico delle compagnie, ma anche di indicare al Governo le misure normative da attuare per spezzare i cartelli anticoncorrenziali. Tra queste innanzitutto ? indica il CODACONS ? un decreto legge per separare la produzione dalla distribuzione: è infatti assurdo pretendere che chi produce lasci libero di fissare il prezzo alla pompa a chi distribuisce se ambedue le imprese sono dello stesso soggetto. In più il CODACONS chiede incentivi economici ai distributori che si sciolgono dai contratti di bandiera con il loro produttore e avviino forme di distribuzione indipendente. Negli oltre 1500 distributori indipendenti (ve ne sono a Bracciano, Montalto di Castro, Vetralla, ecc. vicino Roma) la benzina viene venduta 100 lire al litro in meno!!!

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