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CARO-FARMACI: MA QUALI RINCARI SOTTO L’INFLAZIONE?






?Il totale della spesa privata è aumentato del 12,4%, con il maggiore incremento legato all’acquisto privato di farmaci rimborsabili (+19,2%) rispetto ad un aumento del 13,5% dei farmaci in classe C e dell’8,9% per l’automedicazione (Tavola B.2). L’aumento di spesa dei farmaci in classe C è principalmente dovuto allo spostamento in questa classe di alcuni farmaci precedentemente classificati nelle classi B1 e B2 (abolite nel novembre 2002) e in parte riclassificati in classe A nel 2004. La spesa netta SSN, rispetto alla spesa farmaceutica totale è passata dal 65,7% del 2002 al 61% del 2003?. (Rapporto Osmed 2003, pag.14).

Come si può leggere dal rapporto OSMED (Osservatorio sui medicinali, pubblicato sul sito del Ministero della Salute), le famiglie italiane hanno subito un aumento di spesa per acquistare le medicine, pari al 12,4 per cento nel 2003, mentre la spesa netta del servizio sanitario è passata dal 65,7 per cento del 2002 al 61 per cento del 2003: il taglio della spesa farmaceutica è quindi stato addossato esclusivamente alle famiglie !

A fronte di questi dati, ci vuole una bella faccia tosta, per sostenere che gli aumenti dei prezzi dei farmaci di classe C e in particolare di quelli di automedicazione (Otc) hanno seguito tra il 2003 e il 2004 il tasso di inflazione: la libera determinazione del prezzo, unita al regime di concorrenza tra le aziende, garantisce che i farmaci Otc abbiano in assoluto il prezzo medio più basso tra le specialità medicinali, come afferma l`associazione nazionale dell`industria farmaceutica (Anifa) che, in una nota, interviene in merito alla proposta del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, di imporre limitazioni sui prezzi dei farmaci di classe C.

Intesaconsumatori ritiene sacrosanto, sia un rapido allineamento dei prezzi dei farmaci di fascia C, a totale carico dei cittadini, alla media europea, essendo intollerabili le differenze di prezzo che in alcuni casi raggiungono il 300 per cento, per alcuni farmaci di largo consumo, che un decreto di liberalizzazione dei farmaci da banco venduti a minor prezzo nelle grandi catene di distribuzione negli altri paesi europei, perché e facile invocare la concorrenza, come continua a fare l’Anifa, continuando a difendere cartelli e monopoli perfino nella distribuzione e vendita, con un intollerabile gonfiamento dei prezzi per i consumatori finali (Tipico è l`esempio della Rinazina che oggi viene venduta a 6,15 euro contro i 5,95 del mese scorso).






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