L’indagine ISPO afferma che quest’anno i libri sono aumentati dell’1,35%. Un dato errato, afferma l’Intesa dei consumatori, che si scontra con una realtà ben diversa, di cui si stanno accorgendo in questi giorni i genitori alle prese con l’acquisto dei libri scolastici.
L’indagine ha preso in considerazione il listino prezzi 2002 sul 2003 di 31.895 libri di testo proposti per scuole medie e superiori.
E così si rileva che per questi libri gli aumenti sono minimi, appena dell’1,35%.
L’Intesa lancia allora la sfida all’Ispo. Proviamo, affermano Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, a raffrontare la spesa totale per i libri di testo sostenuta da 5 classi a caso di 5 istituti scolastici scelti in 5 città campione, con la spesa totale registrata dalle stesse classi lo scorso anno. Come per magia si vedrà che gli aumenti non saranno inferiori al 10%. Questo perché, spiega l’Intesa, per poter aumentare in tutta libertà i prezzi, i libri nelle varie classi vengono spessissimo cambiati di anno in anno, introducendo nuovi titoli che sostituiranno i precedenti. E così i listini dei libri non sono mai identici a quelli dell’anno precedente.
?Ecco perché ? afferma l`avv. Carlo Rienzi, presidente Codacons ? l’acquisto dei libri si rivela sempre un salasso per i genitori italiani, una spesa che cresce di anno in anno, e per il 2003 l’incremento di tale spesa non sarà di certo inferiore al 10%?.