Sul caro petrolio ora indagano le Procure, a cominciare da quella di Torino. Un esposto per aggiotaggio dell`Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) è ora sul tavolo del procuratore Guariniello. L`ipotesi di reato è aggiotaggio. Il prezzo del greggio, è aumentato negli ultimi 12 mesi dell’11%, raggiungendo livelli sei volte superiori al tasso di inflazione. Nelle ultime due settimane poi il prezzo ha toccato la cifra ?record? di $50 al barile.
I fattori internazionali, come la grave situazione che ha fatto seguito al conflitto in Iraq, pur avendo avuto un peso determinante, non sono sufficienti a spiegare l`andamento senza precedenti del prezzo del greggio.
Alla congiuntura economica e alle politiche mondiali, si è aggiunta, infatti, anche una speculazione su titoli derivati agganciati al prezzo del petrolio, per lucrare sulle variazioni di quest’ultimo. In particolare l`attenzione dell`Intesaconsumatori si è concentrata sulla speculazione messa in atto dai grandi investitori su fondi esteri denominati hedge-fund. Sarebbero stati proprio questi fondi a far lievitare i prezzi del petrolio, ottenendo ottimi rendimenti grazie alla speculazione sulle oscillazioni dei prezzi del greggio e contribuendo così a loro volta ad alimentare gli stessi rincari. Il rialzo record del prezzo del petrolio, infatti, non può essere giustificato solo dal mercato, vale a dire dalla domanda e dall’offerta, in quanto l’offerta, cioè la disponibilità di risorse, è maggiore dell`attuale domanda.
Da qui l`ipotesi di violazione dell`art. 501 del cod. pen., ossia di manovre realizzate al fine di produrre artificiosamente una oscillazione dei prezzi e consentire fraudolentemente una speculazione sui titoli legati al petrolio. Ad esempio attraverso l`abile diffusione di notizie, come quella della disponibilità della Cina a pagare ogni barile di petrolio 50 dollari, notizia che ha indotto gli hedge-fund a scommettere sui rialzi del greggio.