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CAROVITA: L’INFLAZIONE SCENDE, MA I PREZZI AUMENTANO!

Seppur alcuni beni e servizi registrati dal paniere Istat non sono affatto rappresentativi della realtà dei consumi con pesi marginalissimi rispetto ai costi medi affrontati dalle famiglie (la RC Auto ha un peso dello 0,41 per cento; i servizi bancari dello 0,64 per cento; quelli bancoposta dello 0,15 per cento; i pedaggi autostradali dello 0,30 per cento,ecc.), il rapporto annuale Istat dimostra una crescita fuori controllo di prezzi e tariffe che, dopo gli aumenti enormi registrati nel 2002, hanno continuato la sfrenata rincorsa nel primo trimestre 2003, smentendo le rassicuranti dichiarazioni del ministro Marzano, che qualche giorno fa in Parlamento, per difendere le ?beneamate? compagnie di assicurazioni e gli accordi ?truffa? aveva affermato che nei primi mesi del 2003 gli aumenti RC Auto erano stati ?contenutissimi? e non superiori all’1,9 per cento !

A pag. 67-68 del Rapporto, l’Istat ha dimostrato che, nonostante il peso marginale assegnato nel paniere ai servizi assicurativi, pari allo 0,64 per cento, invece del 6 per cento reale che incide una polizza obbligatoria di 800 euro su un reddito di 15.000 euro, la RC Auto è rincarata del 7,7 per cento nel primo trimestre 2003, del 9,1 per cento nel quarto trimestre 2002, con un aumento medio nel semestre ottobre-marzo dell’8,4 per cento così come denunciato dall’Intesa dei Consumatori per smentire le affermazioni del ministro Marzano alla Camera dei Deputati su ?contenutissimi aumenti?, veri e propri numeri al lotto, dell’1,9 per cento





L’Intesa dei consumatori, che ha denunciato gli aumenti ed arrotondamenti da Euro che sono costati alle famiglie italiane bel 2.178 euro in 16 mesi, dal 1 gennaio 2002 al 30 aprile 2003, rincari che non si arrestano e che hanno colpito beni e servizi obbligatori o semi-obbligatori, come quelli assicurativi, bancari e/o postali, ma anche i pubblici esercizi ed i servizi ricreativi, rincarati del 4 per cento nel primo trimestre 2003, continua a chiedere al Governo politiche economiche coerenti e rispettose dei diritti dei cittadini e della difesa delle famiglie specie più deboli, come un bonus fiscale commisurato alla perdita del potere di acquisto delle prime fasce di reddito, quale giusto risarcimento della crescita indiscriminata di prezzi e tariffe.



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