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Carovita, prezzi e tariffe bloccati fino al 2009

 Hanno distribuito 200 sacchetti di pane e riempito due pullman per andare, nelle prossime settimane, a fare acquisti nei centri commerciali, uno a sud e l’altro a nord. E soprattutto hanno raccolto una lunga lista di proposte dei consumatori per ridurre il carovita. è il bilancio della giornata promossa a livello nazionale dalle associazioni dei consumatori. A Bolzano la manifestazione si è svolta in piazza Don Bosco. Molti coloro che si sono fermati a discutere con gli organizzatori a conferma, semmai ce ne fosse bisogno, della grave situazione economica in cui si trovano, in particolare, le famiglie a reddito fisso e i pensionati. L’inflazione nel capoluogo è al 4,8%, più alta che nel resto del Paese. I prezzi dei combustibili, delle materie prime e degli alimentari di base, la crescente pressione fiscale e la crisi finanziaria mondiale hanno portato ovunque ad aumenti sui beni di consumo, alimentari e servizi essenziali. Ma in Alto Adige la situazione è più grave che altrove, perché a pesare sui bilanci delle famiglie c’è il prezzo delle case. Ieri, in piazza Don Bosco, i consumatori hanno potuto dire la loro sulla lotta al carovita: si va dalla richiesta di favorire una vera concorrenza all’aumento di stipendi e pensioni, ai prezzi controllati sui prodotti di prima necessità; e poi ancora, più controlli sui prezzi e sulla filiera; meno imballaggi e reintroduzione del pane comune. Le associazioni dei consumatori, da Ctcu a Confconsumatori, Codacons, Federconsumatori, "traducono" così le richieste: provvedimento straordinario di moratoria di prezzi e tariffe fino al 30 giugno 2009; tariffa sociale elettrica estesa al gas e Iva sul metano al 10% anche per il riscaldamento; sanzioni per scuole e insegnanti che non rispettano i tetti di spesa per i libri di testo; definizione di panieri regionali o provinciali a prezzi calmierati; finanziamenti per realizzare punti diretti di vendita dal produttore al consumatore; obbligo di cartellini con prezzo al dettaglio e all’ingrosso; recupero fiscale (detrazioni o bonus) per almeno 300 euro a famiglia, a fronte delle maggiori tasse che le famiglie stanno pagando per l’effetto dell’inflazione. Sulla questione prezzi Altroconsumo torna alla carica, ribattendo alla Camera di commercio che ha messo in dubbio i risultati di una ricerca sulle possibilità di risparmio dei consumatori a caccia delle offerte migliori. Secondo la Camera di commercio non sono stati confrontati prodotti identici. Marino Melissano, vicepresidente di Altroconsumo, spiega che il confronto è stato fatto prendendo due carrelli. "Confrontando – spiega Melissano – i prodotti di marca (quelli del carrello 1), la forbice tra il punto vendita più conveniente e quello meno conveniente è di 37 punti (37%) a Firenze, che per il secondo anno ha la palma di città meno cara; di 30 punti a Brescia, e solo di 14 punti a Bolzano e 9 punti a Trento. Ciò dimostra, ancora una volta, che le città più care sono quelle dove c’è meno concorrenza". Con questa convinzione il Centro consumatori ha organizzato due pullman che nelle prossime settimane andranno in altrettanti centri commerciali. "Poi si mostrerà pubblicamente la merce – spiega Walter Andreaus del Ctcu – e si metteranno a confronto i prezzi".

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