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Carspac 2, appello al sindaco

Spiegato il proprio pensiero conseguente alla notizia che la procura di Ferrara ha concluso le indagini sul crac della Costruttori, il Carspac 2, quei soci cioè che hanno aderito alla proposta del Codacons, ha deciso di scrive al sindaco Giorgio Bellini e a tutte le forze politiche locali. "Ci rivolgiamo a lei – scrive il Carpac2 a Giorgio Bellini -, quale primo cittadino del Comune di Argenta e garante dei diritti di tutti, per chiederle di esprimere un parere in merito alla scelta di Legacoop di non corrispondere l’ultima tranche a coloro che hanno inviato la lettera di interruzione della prescrizione. I soci hanno inteso fruire del diritto, riconosciuto dalla legge, di rivalersi sui soggetti verso i quali, nel corso del processo, potrebbero emergere responsabilità. Un’azione che non è una denuncia nei confronti di Legacoop. Noi riteniamo che il comportamento di Legacoop sia ricattatorio e discriminatorio nei confronti dei soci. La richiesta di "pentimento" di Legacoop rivolta a quei soci che hanno già mandato la lettera di interruzione – prosegue la nota – è paradossale; solitamente il pentimento è un atto di chi ha commesso un reato e lo si utilizza per ottenere una eventuale diminuzione della pena, mentre i soci, pure vittime, sono stati truffati e non hanno nulla di cui pentirsi. Tutto ciò – attacca il Carpac2 – diventa ancora più assurdo alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari, con l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni dirigenti di Legacoop". Il Carspac 2, quindi, oltre a chiamare in causa Roberto Montanari per sapere se l’ex segretario del Pd ha cambiato idea dopo aver espresso parere favorevole sull’interruzione dei termini di prescrizione da parte dei soci, si rivolge anche ai partiti che hanno propri rappresentanti in consiglio comunale. Chiede che, in vista delle elezioni amministrative del 2009, "esprimano un giudizio politico in merito alla soluzione "dignitosa" proposta da Legacoop di un rimborso di circa il 50% del prestito in sette anni. Riteniamo che il prestito sociale debba essere garantito "comunque" – scrive ancora il Carspac 2 – tramite l’istituzione di un "apposito fondo", non facendo affidamento sulla parziale solidarietà di alcune cooperative. I soci non sono responsabili del crac, non risultano iscritti nel registro degli indagati e non possono pagare per gli errori altrui con la perdita quasi totale dei risparmi derivanti da una vita di lavoro. Se le cooperative – prosegue la nota -, in particolare quelle di consumo che funzionano come vere e proprie banche, con entrate per un volume di centinaia di milioni di euro di prestito sociale, non danno sicure garanzia sul prestito, è opportuno che per effettuare i loro investimenti accedano al normale mercato finanziario; in tal modo non si metterà più a repentaglio il risparmio dei soci. Queste considerazioni – conclude la missiva inviata dal Carspac 2 – verranno da noi illustrate a rappresentanti del governo in un prossimo incontro, che si terrà nel mese di ottobre 2008". Intanto domani si riunisce il Carspac 1 per esaminare la situazione dopo la chiusura delle indagini sul crac. In previsione, poi, due assemblee, a Filo e ad Argenta, il 24 e il 25.

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