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Carspac-2, lettera aperta al sindaco e a Montanari

LETTERA aperta al sindaco di Argenta Giorgio Bellini. La scrivono un gruppo di ex soci sovventori aderenti al Carspac-2: la componente del comitato di tutela che si è legato al Codacons per l’interruzione dei termini di prescrizione. Una iniziativa che ha preso corpo in una raccomandata inviata a quanti, Legacoop compresa, si riteneva potessero essere coinvolti nel crac. Al primo cittadino, "garante dei diritti di tutti", si chiede, in vista anche di un incontro ad ottobre coi rappresentanti del governo, un parere in merito alla scelta di Legacoop di non corrispondere loro la tranche ‘estate 2008’ di rimborso del credito vantato: 7,50% con in vista una ulteriore erogazione a Primavera 2009. Un comportamento ritenuto "ricattatorio e discriminatorio". Di più: "I soci ? si legge ? hanno inteso fruire del diritto di rivalersi sui soggetti verso i quali nel corso del processo potrebbero emergere responsabilità. Tale azione non è certamente una denuncia nei confronti di Legacoop. E la richiesta di pentimento è paradossale: si pente chi ha commesso un reato, per ottenere uno sconto di pena. Mentre i soci, pure vittime, sono stati truffati e non hanno nulla di che pentirsi. Tutto ciò risulta ancor più assurdo alla luce degli ultimi sviluppi giudiziari, con l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni dirigenti di Legacoop". Intanto ci si rivolge anche all’ex segretario regionale dei Ds, Roberto Montanari. A questi, avendo espresso in un’assemblea il suo consenso all’interruzione della prescrizione , si domanda "se nel frattempo avesse cambiato parere". Si interroga poi il consiglio comunale: in merito alla soluzione dignitosa di Legacoop (restituzione del 50% del prestito in sette anni) si ritiene che, in vista delle prossime elezioni amministrative, i partiti ne traggano un giudizio politico. E che il prestito sociale vada comunque tutelato, tramite un "apposito fondo", senza fare affidamento sulla parziale solidarietà di alcune cooperative. Questo perché "i soci non possono pagare per gli errori altrui con la perdita quasi totale dei loro risparmi derivanti da una vita di lavoro. Se le coop,in particolare quelle di consumo che funzionano come vere e proprie banche, non danno sicure garanzie sul prestito sociale, è opportuno che per effettuare i loro investimenti accedano al normale mercato finanziario".
 

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