“Non è possibile che per cifre irrisorie venga ipotecata una casa“ ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli. “Ci deve essere una proporzione tra l’importo originario dovuto alla Pubblica Amministrazione ed il valore dei beni ipotecati. Non si può procurare un danno così forte al cittadino, ad esempio mettendo all`asta la casa di proprietà, per un mancato pagamento di multe che rispetto al valore dell`immobile sono irrisori“ ha proseguito Donzelli.
“Il caso denunciato, ad esempio oggi, sul Corriere della Sera è la dimostrazione di una evidente ingiustizia. Per 8.000 euro non si può rovinare una famiglia“ ha proseguito Donzelli.
Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano per accertare la legittimità di questo tipo di procedure. “I consumatori debbono pagare i propri debiti, ma non è possibile che per ottenere il pagamento la Pubblica Amministrazione ti punti una pistola alla tempia“ ha proseguito Donzelli.
Ricordiamo che già numerose sentenze di tribunali hanno affermato che solo se si può ragionevolmente supporre che gli strumenti ordinari dell`esecuzione non siano sufficienti alla realizzazione del credito si può utilizzare un mezzo di riscossione che procura un grave ed irreparabile danno per il contribuente.
Al tempo stesso il Codacons ha chiesto un intervento del Governo per disciplinare diversamente le procedure adottate dalle società di riscossione. Non è possibile, infatti, che per ottenere giustizia il cittadino sia costretto ogni volta a presentare un ricorso. Bisogna modificare le regole del gioco, stabilendo ad esempio limiti precisi tra il presunto debito dovuto e l`importo pignorabile. Non deve essere possibile pignorare qualcosa che vale più del doppio del debito originario.