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CASALINGHE: IL 31 SCADE IL TERMINE PER FARE L’ASSICURAZIONE.SE NON LA FATE NON C`E` SANZIONE





Il 31 gennaio 2003 scade il termine per le casalinghe per fare la tanto contestata assicurazione. In questi giorni l’Inail sta spendendo milioni per una campagna pubblicitaria attraverso la quale bombardare le casalinghe per convincerle a sottoscrivere tale assicurazione.

Il Codacons, che ha sempre criticato la polizza per le casalinghe, invita a non sottoscriverla assolutamente, poiché trattasi della ennesima ?bufala? per togliere quattrini ai cittadini.

Infatti, fa sapere l’associazione, la casalinga di età compresa tra i 18 e i 65 anni è costretta a versare la somma senza un’adeguata protezione in cambio e senza poter scegliere tra le varie compagnie di assicurazione. Inoltre la sig.ra ultrasessantacinquenne non può avere l’assicurazione nonostante svolga tutti i giorni le mansioni di casalinga, accudendo la casa e il marito, ma paga le tasse che vengono poi utilizzate per pagare le casalinghe povere. Non si comprende questo limite soprattutto in considerazione del fatto che il rischio di infortunio aumenta inevitabilmente con il crescere dell’età.
Inoltre, il decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale precisa che il grado di invalidità permanente minima perché si abbia diritto alla rendita è fissato all’ 33% esattamente il triplo del limite previsto per il lavoratore, ne deriva che la maggior parte degli infortuni ipotizzabili nelle mura domestiche non verranno indennizzati, pur in presenza dell’obbligatorietà dell’assicurazione. Giusto per fare qualche esempio: la sordità completa di un orecchio, che dà titolo ad una rendita per qualsiasi lavoratore, non determinerà una rendita in capo ad una casalinga, così come la perdita del rene di un dito della mano. Ne deriva che dopo aver pagato 12,91 euro non un semplice infortunio ma una vera e propria ?disgrazia? darà diritto ad una qualche rendita.
Nessun accenno poi per quanto riguarda il rimborso delle spese mediche, chirurgiche o protesiche. La previsione dell’Inail quale unico ente assicuratore costituisce, secondo Il Codacons, una violazione della concorrenzialità del mercato ed una violazione dell’art. 35 della Costituzione che all’ultimo comma recita: ?l’assistenza privata è libera?. L’obbligatorietà dell’assicurazione va contro la libertà individuale di scelta di ciascuna casalinga, sia alla liberalizzazione europea dei mercati che impone la concorrenza anche in questa materia e tutta a vantaggio dell’assicurato.

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