Dopo il proscioglimento degli altri magistrati sulmonesi nella scorsa udienza, anche il sostituto procuratoreMaria Teresa Leacche esce definitivamente di scena dall`inchiesta di Roccaraso. Il pubblico ministero sulmonese, che era accusato di abuso d`ufficio per aver omesso di astenersi nell`inchiesta sull`ex sindaco di Roccaraso, Camillo Valentini, suicidatosi poi in carcere, è stata assolta perché il fatto non sussiste. La scelta di ricorrere al rito abbreviato, deciso nel corso dell`udienza preliminare, si è rivelata vincente: un eventuale rinvio a giudizio avrebbe potuto avviare una coda processuale che si sarebbe trascinata per chissà quanto altro tempo ancora, lasciando il magistrato in una situazione di spiacevole incertezza. Visibilmente soddisfatto il pm che, però, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito all`esito del processo. L`ha fatto, al suo posto, l`avvocato Stefano Campanelli che insieme all`avvocato Luigi Cecchini difendeva il magistrato. “La sentenza di Campobasso fa giustizia di una vera e propria valanga di accuse infondate e gratuite gettate nel corso di questi quattro anni sul capo del pm Leacche“, ha detto il legale, “la lunga discussione di sabato scorso ha dimostrato come la condotta del magistrato fosse stata irreprensibile, rispettosa della legge e dei diritti dell`accusato. Mi auguro che la conclusione del processo possa restituirle la serenità che questa vicendaha messo a dura prova“. Resta invece ancora aperta la posizione degli altri tre imputati, l`ispettore dello Sco dell`Aquila, Massimiliano Mancini, accusato d`abuso d`ufficio, e il presidente e il vicepresidente del Codacons, Carlo Rienzi e Giuseppe Ursini, accusati di calunnia. Per loro la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero di Campobasso, Mario Mercone, sarà discussa il 27 settembre.