Il Codacons lancia l’anatema contro i raccoglitori dei rifiuti situati in via De Paoli e ieri, durante un sopralluogo del presidente regionale Vitto Claut e dei due volontari Pierluigi Chiarla e Rocco Amerigo, ha allertato polizia municipale e vigili del fuoco suscitando l’interesse di più di qualche curioso. "Questi cassonetti – hanno spiegato i rappresentanti dell’associazione ai vigili del fuoco – sono pericolosissimi perché un bambino piccolo può finirci dentro". La prova, poco prima dell’arrivo dei pompieri (la polizia municipale invece non interviene), è stata fatta con un bellissimo bambino di un anno e mezzo a passeggio con i genitori. "Effettivamente sono rischiosi" hanno commentato i giovani genitori che sorvegliavano il piccolo mentre giocava con l’apertura del raccoglitore della carta. "Lo sportello – hanno rilanciato i volontari del Codacons – dovrebbe essere azionato da un pulsante situato in cima al cassonetto e quest’ultimo dovrebbe essere rialzato di almeno mezzo metro". Dopo aver chiamato il 115 ed aver ricevuto rassicurazione dai vigili del fuoco che faranno presente la situazione – anche secondo i tecnici intervenuti potrebbe essere opportuno effettuare modifiche ai raccoglitori – i rappresentanti dell’associazione hanno annunciato l’intenzione di rivolgersi al Comune per chiedere conto di quanti soldi siano stati spesi per quei cassonetti e chi sia il progettista. "Sono stati sprecati i soldi dei contribuenti" ha attaccato Claut. La giornata pordenonese dell’associazione, però, non si è limitata al controllo dei contenitori di rifiuti. In mattinata i volontari hanno distribuito e raccolto decine di questionari lungo la tratta ferroviaria Udine – Pordenone per chiede ai viaggiatori un resoconto sul servizio offerto dalle ferrovie. E nei prossimi giorni renderanno noti gli esiti, "perlopiù negativi" ha anticipato Claut. Ultima fatica della giornata è stata la distribuzione, in alcuni bar di Pordenone, di cassette per raccogliere fondi a favore di "una famiglia friulana – ha sottolineato Chiarla – che ha bisogno di aiuto per rimettersi in piedi". Padre e madre – lavori precari e tre figli da mantenere – sono, infatti, soffocati da debiti e bollette.