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Catania, il Comune apre al Codacons Sicilia

L a crisi delle casse comunali di Catania è sotto gli occhi di tutti e sta ormai avendo effetti pesanti sul tessuto sociale della città, già messo a dura prova da anni di scarsa crescita e di disoccupazione a due cifre. Da una lato le centinaia di operai e impiegati, sia direttamente del comune, che delle varie municipalizzate e delle cooperative sociali, che non ricevono lo stipendio da mesi e mesi e dall`altra i disagi diffusi dovuti alla miriade di disservizi, in primo luogo l`oscurità notturna delle strade. La difficile situazione venutasi a creare, che mette a dura prova soprattutto le fasce più deboli della popolazione, preoccupa non poco il Codacons, il cui segretario nazionale, Francesco Tanasi, ha incontrato il neoeletto presidente del consiglio comunale di Catania, Marco Consoli (Mpa). Nel corso del colloquio, sono stati affrontati diversi temi inerenti la tutela del consumatore etneo e, in particolare, sono state definite alcune forme di collaborazione fra Codacons e comune per la tutela dei cittadini, soprattutto in questo momento in cui il diffuso senso di precarietà si riverbera anche nelle possibilità di spesa dei cittadini. L`inflazione inarrestabile sta infatti minando anche a Catania i consumi, i cui livelli diminuiscono a ritmi notevoli. Basti considerare i tanti negozi storici in pieno centro che sono costretti a chiudere i battenti o a spostarsi in aree della città meno costose, ma certo anche meno appetibili da un punto di vista commerciale. Tanasi ha offerto la massima disponibilità all`amministrazione cittadina per una collaborazione a tutto campo e ha chiesto che siano sentite costantemente tutte le associazioni dei consumatori presenti in città, in modo da renderle partecipi nei processi decisionali del Comune. Da canto suo, Consoli si è complimentato per i risultati conseguiti dall`Ufficio Tutela del Consumatore, di cui Tanasi è responsabile, nonché per le recenti iniziative legali regionali e nazionali da questi portate avanti in difesa dei meno abbienti. Il Codacons, infatti, si è recentemente fatto promotore di alcune proposte di forte impatto sociale, come quella dell`autobus gratis in tutta la Sicilia agli over 70, “una misura anti-inflazione concreta“, ha dichiarato Tanasi a MF Sicilia, “nonché un modo per incentivare l`utilizzo dei mezzi pubblici, ridurre l`inquinamento delle nostre città, diminuire il traffico, ma soprattutto aiutare gli anziani, la fascia più debole e maggiormente colpita dall`inflazione, ad arrivare a fine mese“. Altra misura di portata sociale assai rilevante Tanasi la sta studiando nei confronti dei grandi distributori di carburante. Il Codacons ha infatti attivato un pool di avvocati siciliani che sta studiando una massiccia azione legale da avviare a gennaio contro le compagnie petrolifere. “Una mega class action“, ha sottolineato Tanasi, “cui potranno aderire tutti i siciliani, finalizzata a fare ottenere loro un risarcimento per i danni prodotti dalle compagnie all`ambiente e all`economia dell`isola“. Del resto, l`idea di Tanasi è del tutto organica alla strategia messa in campo dalla Regione siciliana, che da qualche tempo pressa le compagnie petrolifere presenti nell`Isola al fine di riuscire a ottenere per i cittadini qualche beneficio dagli impianti estrattivi e di raffinazione presenti nel territorio. Certo però che l`iniziativa del Codacons va ben oltre le richieste dell`assessore regionale all`industria Pippo Gianni. Dovesse concretizzarsi e passare in tribunale, una class action come quella allo studio farebbe davvero giurisprudenza.

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