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CELLULARI E UTENTI IMBROGLIATI

Dopo decine di telefonate di protesta di utenti Wind che compravano la ricarica ma non potevano telefonare la faccenda è arrivata in Tribunale. Dunque gli utenti, dopo grattata la loro carta di ricarica Rewind 30 euro regolarmente e in contanti pagata al fornitore, tentavano inutilmente di telefonare ma il credito di 30 euro non risultava accreditato. Dopo tante telefonate inutili e risposte evasive del 158 che effettivamente affermava che occorreva aspettare ?due o tre giorni? ?per avere l’accredito, il CODACONS insieme alla sig.ra Danae D’Andrea si recava dal Carabinieri e alla presenza dell’efficiente Brigadiere Capo Vito Lanotte in servizio alla caserma dei CC di Tarquinia ripetevano l’esperimento ?in diretta? e alla presenza dei CC, dopo due giorni di inutile attesa dell’accredito, e stavolta un solerte dirigente della Wind confessava che insuperabili ?vincoli tecnici? impediva l’accredito e anche la restituzione dei soldi pagati inutilmente. Di qui una immediata denuncia per truffa e appropriazione indebita contro i responsabili dell’imbroglio con consegna della carta di ricarica ai carabinieri. Dopo poche ore, come per miracolo l’accredito risultava avvenuto?ma ora la Wind dovrà spiegare alla Procura della Repubblica le ragioni per cui si fa pagare e poi non rende il servizio e , soprattutto, quante centinaia di migliaia di utenti hanno ricevuto lo stesso trattamento e quanti miliardi di interessi hanno incassato indebitamente trattenendo la somma pagata per tre giorni senza dare il servizio. Intanto il CODACONS invita tutti gli utenti che si siano trovati nella stessa situazione di contattare l’associazione per chiedere il risarcimento dei danni alla Wind. La causa davanti al Giudice di Pace sarà fatta gratis per i poveri utenti ingannati.

Uff. stampa 24 ore 063721573

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