Pesanti sanzioni sono previste per coloro che non consegneranno il modello del censimento ai rilevatori. Può capitare però che, per vari motivi, un cittadino non si trovi a casa al momento della riconsegna del censimento. In questo caso si è costretti a lasciare il modulo al portiere in attesa del ritorno dell’incaricato del Comune. Fanno notare i cittadini, però, che questa procedura viola la privacy. Infatti il censimento lasciato nella guardiola del portiere può essere visto dallo stesso, o da chiunque passi da lì, anche approfittando dell’assenza del portiere.
Sarebbe stato molto più semplice, fa notare il CODACONS, consegnare una busta assieme al modulo del censimento, così da tenere il documento (che comunque è personale) al sicuro da occhi indiscreti al momento della riconsegna . Questo invece non è avvenuto.
Lo stesso Garante per la privacy ha affermato che i moduli devono essere consegnati e ritirati esclusivamente dai rilevatori o da altro personale comunale formalmente incaricato in base a precise istruzioni.
Pensiamo a chi lavora e non può farsi trovare a casa al momento della riconsegna del censimento. Queste persone hanno varie possibilità: o si prendono un giorno di ferie (con i danni che ne conseguono), o consegnano il modello al portiere, al vicino di casa o a una terza persona incaricandola di consegnare il modulo al rilevatore, con evidenti rischi per la privacy, o acquistano di tasca loro una busta in cui inserire il censimento e tenerlo così ?segreto? oppure lo fanno recapitare a loro spese al Comune. Alla fine quindi a rimetterci sono i cittadini e, a loro difesa, interviene il CODACONS, che presenta un esposto al Garante Rodotà al quale chiede un intervento e nel caso una pesante sanzione per i Comuni che non hanno previsto la tutela della privacy dei cittadini.