Chi la fa l’aspetti. L’automobile, in origine cara amica dell’uomo, in grado di facilitare i nostri spostamenti e renderci a volte la vita più comoda, si è rivelata in tutta la sua dualità. Da fedele compagna è diventata nemica che attenta la nostra salute. E a dirlo non è il CODACONS, ma i dati che vedono in costante aumento il tasso di inquinamento atmosferico nelle città italiane, proprio a causa delle polveri sottili emesse dai tubi di scappamento delle auto.
Di tale inquinamento si muore. Recenti studi dell’Oms-Anpa hanno fissato a ?3.500 il numero di decessi all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico. 1.900 sono i ricoveri per disturbi respiratori, 2.700 i ricoveri per disturbi cardiovascolari, 31.500 gli attacchi di polmonite acute nei bambini e 30.000 gli attacchi di asma, sempre nei bambini? (dati riferiti ad un anno). Le dosi massicce di traffico urbano veicolare incidono talmente sulla salubrità dei cittadini da rappresentare oramai una concausa dell’insorgere e aggravarsi di infermità specifiche.
Dati che hanno portato l’associazione a denunciare i sindaci delle città di Roma, Milano, Napoli, Trieste e Parma, città particolarmente colpite dall’inquinamento atmosferico, per omicidio colposo.
Tuttavia l’uomo si sta vendicando di questo voltagabbana dell’automobile, che ha reso le nostre città invivibili, puzzolenti, stressanti. Le vendite nel settore in Italia, ma anche nel resto d’Europa, registrano cali fino all’8%. Proprio a causa di tale contrazione è stato annullato il salone dell’auto di Torino, con la rinuncia di 19 aziende su 22! Tale soppressione non può che far piacere al CODACONS, associazione ambientalista che da anni combatte contro l’inquinamento.
Anzi, il CODACONS rincara la dose: devono esser vietati saloni e fiere finalizzati a pubblicizzare automobili, anche se catalitiche, poiché anche le vetture a benzina verde inquinano, addirittura più di quelle a benzina rossa, nonostante le battute di Agnelli!
La soluzione al problema dell’inquinamento, sostiene il CODACONS, è dirottare il trasporto urbano verso mezzi ecologici come le auto elettriche, potenziando il trasporto pubblico anche diminuendo i prezzi dei biglietti?
Insomma, dalla vicenda della soppressione del salone di Torino si impara una lezione importante: chi di auto ferisce?di auto perisce!!