9 milioni di euro. A tanto ammonterà l’aggravio monetario per i consumatori italiani nel 2004 determinato dal caro-benzina, qualora la situazione non venga risolta e i prezzi alla pompa riportati alla normalità.
Una spesa pesante che va ad aggiungersi alla perdita del potere d’acquisto delle famiglie determinata da due anni di carovita, che nel 2004, secondo le stime dei consumatori, farà registrare un aumento delle spese per famiglia pari a 1.116 euro. I vari partiti avevano promesso interventi per abbassare il prezzo della benzina, ma di bonus e sgravi fiscali nemmeno l’ombra.
E adesso i consumatori passano al contrattacco. Il Codacons ha infatti messo in piedi una clamorosa iniziativa di autotutela dei cittadini, basata sulle prossime elezioni europee. Il rimborso
elettorale per ogni voto ricevuto, in base alle norme vigenti, ammonta a 5 euro. Per riappropriarsi di questi 9 milioni di euro ingiustamente sottratti basterà che 1.800.000 elettori non diano il proprio
voto ai partiti in Palamento, che hanno dimostrato immobilismo sull’argomento benzina, togliendo loro 9.000.000 di euro (1.800.000 x 5 = 9.000.000) che verranno così restituiti alla collettività. Sarà sufficiente al momento del voto consegnare scheda bianca o dirottare il proprio voto verso un partito o una lista non presente in Parlamento.
Ma le iniziative del Codacons non finiscono qui. L’associazione, infatti, annuncia dci aver presentato denuncia per ritardo di atti d’ufficio e concorso in aggiotaggio contro gli assessori
regionali al commercio e industria di tutte le regioni italiane e contro il Ministro Marzano per non aver diffuso i dati e gli elenchi delle migliaia di distributori di carburante indipendenti dislocati su tutto il territorio nazionale. Si tratta, sostiene il Codacons, di distributori che praticano prezzi sensibilmente inferiori (fino a 0,10 euro al litro) rispetto ai marchi noti della benzina, ma ancora misteriosi poiché le regioni diffidate dal codacons non ancora rifiutano l’elenco ufficiale della loro ubicazione.