Mentre oggi il Ministro delle attività produttive annuncia le consultazioni con le parti interessate in relazione alla bozza del disegno di legge sulla class action, l’Intesa dei consumatori frena l’entusiasmo.
Si tratta di un progetto dannoso per i consumatori, afferma l’Intesa, e che sembra tutelare più le imprese che i cittadini.
Oltre all’assenza del danno punitivo, e quindi la mancanza di ogni deterrente per le imprese poco serie, la proposta di Marzano va a favore delle società, in quanto allunga i tempi per far ottenere al consumatore quanto gli spetta.
L’Intesa non potrebbe mai approvare un progetto che, stando alle prime notizie, costringerebbe il povero consumatore a circa 8 anni di attesa prima di poter conquistare ad esempio 50 euro di risarcimento. Ossia prima una causa dell`associazione per tre gradi di giudizio, poi la sua per altri tre, con tempi talmente lunghi che nel frattempo le società scorrette possono continuare ad approfittarsi liberamente del consumatore!
Sembra di essere di fronte ad una class action ?all’italiana?: non un provvedimento per introdurre le azioni collettive in favore dei consumatori, come aveva promesso Marzano, bensì un progetto a favore delle imprese.
A questo punto, concludono ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, le associazioni firmatarie dell’accordo sull’rc auto tra Ministero e Ania, devono immediatamente recedere da quell’accordo e non prestare il proprio nome al nuovo progetto, quello della class action, che così come è stato presentato non rispecchia le attese dell’Intesa, che auspica invece una class action in perfetto stile americano per difendere realmente i consumatori e inibire i comportamenti scorretti delle imprese.