I fannulloni del pubblico impiego portano Brunetta in tribunale. Scade, infatti, lunedì il termine per aderire al mega-ricorso che sarà presentato al Tar del Lazio attraverso il Codacons. Nel mirino del Co.f.o. – l’acronimo del "comitato fannulloni operosi" costituito apposta per l’occasione – ci sono le nuove norme sull’assenteismo del ministro per la Pubblica Amministrazione contenute nel decreto che ha anticipato la manovra economica prima dell’estate, e che vengono contestate perché "illegittime costituzionalmente". Finora sono arrivate 2.500 adesioni al ricorso "che sarà presentato – assicura il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – entro il mese e che si configurerà come una specie di class action". Proprio lo strumento in più che il ministro dal prossimo anno vuole mettere a disposizione dei cittadini vittime del malfunzionamento della pubblica amministrazione. In particolare, al Tar – spiega il Codacons – "si contesterà l’esclusione di trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendente da causa di servizio; la corresponsione della sola paga base senza indennità o emolumenti nei primi dieci giorni di assenza per malattia; l’estensione delle fasce orarie di reperibilità del lavoratore malato durante le quali possono effettuarsi le visite di controllo. Il ricorso se vinto varrà soltanto per chi ha fatto ricorso salvo che, naturalmente, in caso di un annullamento di un atto generale l’amministrazione ne estenda gli effetti a tutti. Il Codacons, infatti, critica il fatto che sia stata trasformata "una causa di forza maggiore di impedimento al lavoro, qual è la malattia (vera ovviamente) in una colpa del lavoratore, che se si ammala viene punito con una sottrazione del suo stipendio".