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CLASS ACTION: IL CODACONS SI APPELLA AL CAPO DELLA STATO





A nome dei consumatori italiani, il Codacons rivolge oggi un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinchè non firmi il decreto legge che rinvia all’1 gennaio 2009 l’entrata in vigore della class action in Italia.

“I consumatori tutti si appellano al Capo dello Stato perché non permetta l’adozione di un provvedimento che creerebbe evidenti danni alla categoria, al solo scopo di agevolare Confindustria e le grandi imprese italiane” – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi.

Il rinvio della class action, inoltre, appare del tutto illegittimo, per i seguenti motivi:



– CONTRARIETA’ ALLA LEGISLAZIONE EUROPEA: L’esigenza di un sistema effettivo di tutela del consumatore è fortemente sentita in ambito comunitario, poiché presupposto imprescindibile di un ravvicinamento e armonizzazione delle varie legislazioni, ed infatti la tutela del consumatore, inteso quale soggetto debole, fa parte delle politiche di ravvicinamento della Comunità europea. Ed essendo il diritto comunitario integrato e prevalente rispetto a quello nazionale, con effetti diretti sullo stesso, il sottrarre al cittadino seppur temporaneamente uno strumento di tutela giuridica, si pone in netto contrasto con i principi comunitari di protezione del consumatore, ponendolo in una condizione di soggezione rispetto al produttore/fornitore. Il rinvio viola quindi gli articoli 4, comma 2 lett. f, art. 40, art. 114, art. 169 del Trattato comunitario, oltre a violare i principi fondamentali della nostra Costituzione.



– E’ UN RINVIO AD PERSONAM: E` un rinvio “ad personam“ chiesto da Confindustria e solo nel suo interesse perchè le imprese non sono pronte, e con nessun vantaggio per i cittadini. Il rinvio ad personam è ovviamente contrario ai principi europei, che sono parte integrante del nostro sistema giuridico e dei nostri diritti fondamentali. Non solo, il rinvio di una normativa che attua sia l`art. 24 che l`art. 3 della Costituzione è ovviamente illegittimo, poiché priva di fatto il cittadino del diritto di difendersi dai soprusi e dalle azioni vessatorie e di ottenere il giusto ristoro.


– ILLEGITTIMITA’ DELLO STRUMENTO DI RINVIO: La centralità del sistema di collective redress in ambito comunitario e nazionale fa sì inoltre che si debba considerare illegittima una sospensione della stessa apportata non con legge, ma con decreto legge, laddove tale strumento normativo debba essere utilizzato per casi di “necessità e urgenza” in quanto volto a modificare precise scelte del Parlamento. Necessità e urgenza che, nel caso della class action, non sono in alcun modo ravvisabili.





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