Non si può più attendere: non esiste una tutela effettiva dei diritti fondamentali dei consumatori senza la legge sulle azioni collettive, la cosiddetta CLASS ACTION.
Le leggi sulle liberalizzazioni hanno offerto nuovi strumenti ai consumatori per difendere i loro diritti e per stimolare la concorrenza, alcuni operatori del mercato, però, stanno cercando di vanificare i risultati raggiunti imponendo nuovi balzelli agli utenti. La beffa, poi, consiste nell`essere costretti ad intraprendere migliaia di cause dinanzi ai Giudici di Pace per poter richiedere la tutela dei diritti come, ad esempio, per contrastare la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali oppure il risarcimento dei danni per eventi di portata nazionale come il black out.
Tutto ciò, poi, è inaccettabile se si considera che in alcune parti del nostro paese è in atto il tentativo di far desistere i consumatori dall`esercitare i loro diritti, perché, dopo aver ottenuto il risarcimento dei danni dal Giudice di Pace (per poche decine di euro), alcuni magistrati hanno deciso di riformare tali sentenze, pronunciandosi a favore di importanti Società di rilevanza europea, con condanna alle spese del giudizio, per diverse centinaia di euro.
E` quello che sta accadendo in provincia di Caserta: migliaia di consumatori hanno chiesto ed ottenuto dal Giudice di Pace il risarcimento dei danni per il black out del 2003 (in media euro 25,00), ora, però, tali sentenze sono state impugnate e chi ha perso il giudizio si vede condannato a pagare diverse centinaia di euro per le spese di lite. A ciò si aggiungono indagini penali e minacce di provvedimenti disciplinari a carico dei legali che hanno deciso di patrocinare tali cause.
Naturalmente la Cassazione si pronuncerà in punto di diritto, va segnalato però che la dimensione del fenomeno potrebbe avere gravi conseguenze di ordine pubblico.
Non vorremmo che questa vicenda costruisca un grave precedente come attività intimidatoria.