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Codacons su agente morto e ritardo nei soccorsi a Lecco

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 19 Gennaio 2018

Cronaca Lecco

CODACONS SU RITARDI AMBULANZE. AGENTE MORTO DOPO 5 ORE DALLA CADUTA 

INDAGINE RIVELA GRAVI RITARDI NEI SOCCORSI.

IL CODACONS APPOGGIA LA FAMIGLIA DEL DEFUNTO: NO ALL’ARCHIVIAZIONE

CODACONS CHIEDE ALLA REGIONE ANAGRAFE DEI TEMPI DI SOCCORSO

Francesco Pischedda muore il 2 Febbraio 2017 a Colico, in seguito alle conseguenze di un volo di 7 metri da un cavalcavia mentre seguiva un fuggitivo.

«Pischedda morì cinque ore dopo quella caduta e dall’indagine è emerso un evidente ritardo nei soccorsi», spiega l’avvocato Delogu che tutela gli interessi di Giovanni Pischedda, Diana Mirabella e Valentina Pischedda, rispettivamente papà, mamma e sorella di Francesco.

La procura nelle sue conclusioni spiega che è difficile accertare le singole responsabilità mediche e che si tratta semmai di un disservizio sanitario, per questo infatti si pronuncia sull’archiviazione.

Il legale della famiglia Pischedda non ci sta e si oppone. Egli afferma che le ferite del giovane agente erano gravi e sicuramente avrebbe riportato danni permanenti, ma se i soccorsi non fossero arrivati 5 ore in ritardo, sarebbe probabilmente vivo. Egli dunque afferma: «Punteremo all’imputazione coatta chiedendo che si facciano i nomi di chi ha sbagliato e al contempo di mettere a confronto la perizia del consulente del pubblico ministero con le due della difesa, che invece ravvisano evidenti responsabilità». Da parte sua il giudice potrà accogliere l’istanza di archiviazione, oppure al contrario sposare la tesi delle parti civili e disporre ulteriori indagini.

Questa tragedia porta a galla una realtà inaccettabile: non è ammissibile la morte di un uomo per un ritardo nei soccorsi, che dovrebbero garantire ai cittadini piena sicurezza e professionalità.

Il Codacons richiede un registro dei tempi ufficiali di soccorso che deve essere noto a tutti al fine di garantire maggiore controllo e si schiera dalla parte della famiglia dell’agente defunto condividendo l’indignazione per un tale disservizio del sistema sanitario che è costato la morte di un uomo

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