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CODACONS DENUNCIA SINDACO ALBERTINI PER AGEVOLAZIONE AL SUICIDIO




Un esposto alla Procura della Repubblica di Milano e Genova è partito stamane dal CODACONS per la vicenda della donna che non vuole amputarsi un piede e che per questa ragione tra qualche giorno morirà. ?Si sta facendo una grande confusione ? ha spiegato l’avv. Carlo Rienzi, presidente dell’associazione per i diritti del malato aderente al CODACONS, autore della clamorosa denuncia ? tra diritto indiscutibile di rifiutare un trattamento obbligatorio non sancito da legge e una cura per evitare la morte. In questo secondo caso esiste e come la legge autorizzatrice dell’obbligo, ed è quella che considera reato penale il suicidio e chi lo agevola, ossia l’art. 580 del codice penale , che non solo consente ma impone il trattamento sanitario obbligatorio?

?Se un malato tra qualche giorno morirà certamente non attuando un trattamento sanitario, non solo egli poco prima di morire non sarà in condizioni di intendere e di volere (e allora cosa si dovrebbe aspettare, il suo coma, per intervenire nel rispetto della legge?) , ma soprattutto,e all’incontrario, se davvero è oggi pienamente capace di intendere e di volere, allora vuol dire che vuole morire, sicchè agevolarlo, sia con azioni che con omissione di intervento, significa agevolare un suicidio, cosa vietata dalla legge penale?.

?La Corte costituzionale ?
ha spiegato Rienzi ? vieta i trattamenti obbligatori ma non certo ha mai vietato la cura che serve per evitare la morte del paziente?tutti questi giuristi che si esprimono in questi termini oggi si vadano a leggere le sentenze invece di contribuire ad un assurdo dibattito massmediatico sulla vita di una poveraccia che non vorremmo ora vedere andare col piede in cancrena al Costanzo show in mezzo a tre o quattro psicologi?.?

Nell’esposto il presidente del CODACONS chiede alla Procura di Milano di incriminare il sindaco per agevolazione al suicidio e ordinargli, come consente il codice di procedura penale, di adottare il trattamento sanitario obbligatorio, previsto dalla legge 833/78, della amputazione ove un collegio medico nominato dal giudice, CTU, dichiari con certezza che omettendolo la paziente morirà.

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