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Codacons su fumo denuncia Ministero della Salute

COMUNICATO STAMPA

Cronaca Milano

20 maggio 2016  

FUMO: DA OGGI IN VIGORE NUOVE NORME, MA CODACONS DENUNCIA ISS E MINISTERO DELLA SALUTE IN PROCURA 

NON RISPETTATA DIRETTIVA SUGLI ADDITIVI NELLE SIGARETTE  

Nel giorno in cui entrano in vigore le nuove disposizioni sui prodotti da tabacco, il Codacons presenta un esposto contro il Ministero della salute e l’Istituto Superiore di sanità proprio per il mancato rispetto delle direttive in materia di fumo.

Al centro della denuncia dell’associazione, gli additivi e gli ingredienti contenuti all’interno delle sigarette e i controlli spettanti al Ministero e all’Iss su tali sostanze.

L’art. 7 del D. lgs n. 184 del 2003 stabilisce che “I fabbricanti e gli importatori dei prodotti del tabacco trasmettono al Ministero della salute ed al Ministero dell’economia e delle finanze l’elenco di tutti gli ingredienti utilizzati nella loro fabbricazione con le relative quantità, suddivisi in base alla marca ed al tipo”.

L’art. 4 del medesimo decreto prevede che “Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabiliti le ulteriori prove eventualmente richieste ai fabbricanti o agli importatori di tabacco, ai fini della determinazione del tenore di altre sostanze, contenute o derivate dai loro prodotti del tabacco, suddivisi in base alla marca e al tipo, e della verifica dei loro effetti sulla salute, tenendo conto tra l’altro del pericolo di dipendenza che comportano”.

Il Ministero quindi, attraverso gli organi competenti come l’Iss, dovrebbe svolgere controlli su chi fabbrica le sigarette, mirati a verificare quali sostanze e additivi siano aggiunti al tabacco. Tuttavia nel corso dell’ultimo Convegno sul Tabagismo la Dott.ssa Pacifici dell’Iss presentava il Rapporto Nazionale sul Fumo del 2014, da cui emergerebbe l’inesistenza di dati su tali controlli a causa della carenza di fondi. Il rapporto nulla dice riguardo a quali e quante sostanze – analizzate dall’Istituto – creano dipendenza, quali di queste creano maggiori danni alla salute e, se cancerogene, perché non vengono vietate dal Ministero della Salute.

Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura della Repubblica di verificare i fatti e se siano ravvisabili in capo al Ministero e all’Istituto Superiore di Sanità fattispecie penali quali omissione di atti d’ufficio e omesso controllo e vigilanza.

Ufficio Stampa: 393/9803854

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