Sul sentiero che porta alla vetta del Barro e nelle adiacenze del cosiddetto “Ripetitore Snam”, oggi di proprietà di Italsite, sono stati ritrovati calcinacci misti a pezzetti di eternit sul sentiero.
E’ stata disposta la chiusura del sentiero dopo il sopralluogo effettuato dai rappresentanti del dipartimento lecchese di ARPA , ATS Brianza, Parco Monte Barro, Comune di Galbiate e Provincia di Lecco dopo che l’associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma ha fatto analizzare dei reperti, i quali sono risultati effettivamente composti da eternit cioè contenenti crisotilo, crocidolite e amosite, ovvero fibre di amianto.
I calcinacci probabilmente risalgono a lavori fatti al ripetitore 30 anni fa e smaltiti sotterrandoli. La grave siccità degli ultimi tempi e il calpestio dei visitatori hanno riportato alla luce i materiali che si notano sul sentiero, spiegano dal Parco Barro. L’associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma ha espressamente richiesto la chiusura urgente del sentiero interessato, soprattutto preoccupata per l’imminente gara Monte Barro Skyrunning in programma il prossimo 8 maggio che prevede proprio tragitto.
“Lecco è tra i 100 Comuni italiani con più morti per amianto – commenta il Presidente del Codacons Marco Maria Donzelli – Pare assurdo che si verifichi una tale assenza di attenzione e sicurezza per i cittadini e gli utenti della strada. Si aspetta una tragedia per intervenire? Perché nonostante l’evidente degrado di quella zona e le continue segnalazioni della cittadinanza l’amministrazione comunale non fa nulla? E’ stato solo un caso che fino ad ora nessuno si sia fatto male, potrebbero esserci risvolti molto più gravi in qualsiasi momento“.
Per queste ragioni il Codacons invierà una diffida al Comune di Lecco, al fine di sollecitare un impulso da parte dell’amministrazione comunale a riqualificare la zona, e presenterà un esposto alla Procura della Repubblica, al fine di tutelare l’ambiente e la salute di tutti i cittadini.