Nuovo annuncio da parte del Presidente della BCE, il quale manifesta la forte probabilità di un nuovo aumento dei tassi di 50 punti alla prossima riunione del 16 marzo.
Se la decisione venisse confermata, si tratterebbe del sesto aumento consecutivo da luglio 2022, l’ultimo in ordine di tempo è stato il 2 febbraio, sempre di 0,5 punti percentuali.
Se l’aumento verrà confermato, in poco più di un anno, il mutuatario di un mutuo a tasse variabile si troverebbe a pagare una rata mensile più pesante di 197 euro, vale a dire circa il 43% in più rispetto a quella iniziale. Ma potrebbe non finire qui: secondo gli esperti l’Euribor a 3 mesi potrebbe crescere ancora arrivando a giugno 2023 intorno a 3,4%.
“Ancora una batosta per i consumatori – afferma il Presidente del Codacons Marco Maria Donzelli – ma non bisogna arrendersi! Prima che arrivi l’aumento, ricordiamo che la legge di bilancio 2023 ha stabilito la possibilità di convertire il proprio mutuo da variabile a fisso, al ricorrere di precise condizioni. Si tratta di un agevolazione molto importante per le famiglie, le quali sono in ginocchio a causa dell’inflazione e dell’aumento vertiginoso dei prezzi. Ricordiamo che, trattandosi di un obbligo, la Banche non possono nascondersi dietro banali scuse per non concedere la rinegoziazione. Qualora ciò accadesse, invitiamo tutti i consumatori a rivolgersi al Codacons, per assistenza e consulenza, all’indirizzo monzabrianza@codaconslombardia.it o chiamate al numero 02.29419096″.
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