IL VIZIETTO DI BEPPE SALA INDAGATO PER TURBATIVA D’ASTA, NON SI AUTO-SOSPENDE PIU’?
DOPO IL PRECEDENTE AVVISO RELATIVO ALL’ACCUSA DI FALSO PER AVER RETRODATATO UN DOCUMENTO
LA VICENDA NON E’ DI POCO CONTO, RIGUARDA I LAVORI IN UN APPALTO DI 272 MILIONI DI EURO
L’AUTO-SOSPENSIONE A QUESTO PUNTO SAREBBE GRADITA
è di oggi la notizia che Beppe Sala, sindaco di Milano, è indagato anche per turbativa d’asta.
Continua l’inchiesta della procura generale di Milano su Expo, ed emergono sempre più fatti poco piacevoli per Beppe Sala. Dopo l’accusa di falso, per aver retrodatato un documento relativo al maxi-appalto per la Piastra (il più importanti di Expo, del valore di 272 milioni di euro), da oggi l’ex commissario e AD di Expo è indagato anche per turbativa d’asta, per la fornitura di alberi per la fiera.
Le indagine si concentrano sullo scorporo dell’appalto del verde da quello della Piastra, al quale era inizialmente collegato, e che era stato vinto della Società Mantovani.
Secondo l’accusa, si legge, questa operazione di scorporo avrebbe dovuto comportare una nuova formulazione della gara, per permettere a chi, per diverse ragioni, non aveva potuto tentare di aggiudicarsi l’appalto complessivo, di poter entrare in corsa per quello ridotto. Non aver posto in essere tale azione, avrebbe comportato una turbativa nella regolarità della gara.
“Già in passato il sindaco Beppe Sala aveva annunciato di auto-sospendersi dal proprio incarico a seguito delle indagini compiute dalla Procura di Milano, salvo poi revocarsi l’auto-sospensione autonomamente.” afferma il Codacons – “Vediamo se ora, con la notizia di questa nuova indagine, il Sindaco deciderà nuovamente di auto-sospendersi dall’incarico oppure no.
“Ci pare farebbe cosa gradita se in vista delle indagini della Procura della Repubblica il Sindaco decidesse nuovamente di auto-sospendersi.” Conclude l’Associazione.