COMUNICATO STAMPA
Cronaca Lecco
Giovedì 18 Gennaio 2018
AMAZON-POSTE ESPOSTO DEL CODACONS ALLA PROCURA DI LECCO PER I RITARDI
MESI DI POSTA RISCHIANO DI NON GIUNGERE A DESTINAZIONE E A RISCHIO MACERO
Tonnellate di corrispondenza giacente rischiano di finire al macero come nel 2008.
E’ stato proprio Stefano Ancona, referente nazionale dei Cobas delle poste ad alzare il velo sulla questione, che, stando alla sua testimonianza, tutti conoscono ma nessuno decide di affrontare.
Il problema parrebbe sorgere da una riorganizzazione avviata da Poste Italiane che ha portato a una sistematica riduzione delle zone di recapito e all’introduzione di recapito a giorni alterni. Un vero fallimento che ha portato i postini a non essere in grado di far fronte al recapito, con la conseguenza che i depositi sono pieni. Per evitare di arrivare al collasso, che produrrebbe l’alzata di scudi da parte degli stessi portalettere, hanno deciso di trattenere tutto nei centri di smistamento.
I vertici di Amazon hanno infatti stipulato un accordo a livello nazionale con i dirigenti di Poste Italiane per un’importante commessa per la consegna in tempi rapidi dei prodotti ordinati online. I centri di smistamento sono stati così inondati di pacchi da recapitare in via prioritaria e l’intero sistema è saltato, a discapito soprattutto dei normali utenti che aspettavano la corrispondenza ordinaria di tutti i giorni.
All’interno dell’ingente mole di posta potrebbero esserci assegni, buste paga, cartelle sanitarie ecc…
Si tratta in ogni caso di documenti per cui il mittente ha pagato del denaro per il recapito
Queste novità non hanno fatto altro che produrre problemi e creare disservizi che rischiano di avere conseguenze consistenti, data la mancata intenzione da parte della società di fare dei passi indietro.
Il pericolo non riguarda tanto il fatto che potrebbe arrivare tutto in ritardo, ma che la posta potrebbe non arrivare affatto.
«In occasione della riorganizzazione del 2006 i problemi furono analoghi: il piano non ingranava – ricorda il sindacalista – e le giacenze si impennarono. Per risolvere il problema, mandarono camion di corrispondenza al macero. Facemmo denuncia in tutte le Procure, ma senza esito. Eppure avevamo tutte le prove del caso»
La gravità della situazione risiede nel fatto che lo Stato, i Comuni e i Sindacati non si siano ancora dati da fare.
Il Codacons intende dunque presenta esposto alla Procura della Repubblica di Lecco affinché non si verifichi lo stesso scempio del 2006, dato che le prospettive sono tutt’altro che rosee.