COMUNICATO STAMPA
Cronaca Lombardia e Risarcimento Danni
Martedì 28 febbraio 2023
CALO DEL RACCOLTO A CAUSA DI SICCITÀ’ E BOOM DEI COSTI IN LOMBARDIA
NEL 2022 CROLLO DELLA
PRODUZIONE DEL
MAIS: SI ALZA IL GRIDO DEGLI AGRICOLTORI
IL CODACONS SCRIVE ALLA REGIONE: NECESSARIO UN PIANO PREVENTIVO DI EMERGENZA PER LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE
IN CASO DI DANNI 02.29419096 OPPURE INFO@CODACONS
Cronaca Lombardia e Risarcimento del Danno: lo scorso anno la siccità aveva colto tutti impreparati perché, di fronte al deficit di riserve idriche invernali, c’era sempre stata la speranza che l’acqua arrivasse in primavera. Quest’anno si è più attrezzati perché ci si aspetta già il peggio.
I conti però gli agricoltori iniziano già a farli, visto che a marzo devono partire le prime semine. “Dal Pirellone – spiega Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – ci diranno verso metà aprile qual è la capacità idrica della nostra regione. Ma per noi sarà tardi, perché le semine principali vanno fatte entro fine marzo, al massimo all’inizio di aprile. Stiamo invitando gli agricoltori alla massima prudenza”.
Starà a ciascuno regolarsi sulle quantità e sulle tipologie di seminativi. Certo è che il 2022 ha lasciato un segno profondo. Secondo i dati Istat, per il mais – tra le produzioni tipiche dell’agricoltura padana – nel 2022 sono stati raccolti circa 11,8 milioni di quintali rispetto ai 15,6 milioni del 2021. Nel Bresciano si è passati da 3,7 milioni di quintali raccolti nel 2021 a 2,9 nel 2022, nonostante la superficie sia rimasta pressoché invariata, poco più di 30mila ettari. Riduzioni si sono registrate ovunque: nella Bergamasca si è passati da un milione a circa 800mila quintali, a Lecco da 72mila a 45 mila quintali, nel Comasco da 140mila a 67mila quintali; nella provincia di Sondrio da 6.700 a meno di 5.500.
L’uso plurimo delle acque – commenta Garbelli – fa sì che dai laghi continui a uscire più acqua di quella che entra.
Senz’acqua, non sono più sostenibili coltivazioni come quella del mais, che è anche una delle piante che cattura più azoto e Co2.
Il Codacons scrive alla Regione perché sia valutato un piano di emergenza preventivo che eviti i danni all’agricoltura.