Dal 1 ottobre 2018 sono state introdotte gravissime restrizioni alla circolazione delle automobili Diesel di categoria Euro 3 o inferiori in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, e molte altre Regioni hanno annunciato la medesima restrizione. Alla base dei provvedimenti di restrizione alle Diesel c’è la supposta esigenza di salvaguardare la qualità dell’aria. Tuttavia, se i fini delle nuove regole non possono che essere condivisi, il mezzo non appare legittimo, perché comporta una restrizione eccessiva al diritto di circolazione e al diritto di proprietà di tutti i cittadini che hanno auto Diesel coinvolte dalle nuove misure.
Se sei proprietario di un’autovettura Diesel Euro 3 o inferiore, aderisci all’azione del Codacons e scarica la diffida per chiedere alle amministrazioni interessate di revocare il provvedimento restrittivo della circolazione, ove già adottato, o di astenersi dall’adottarlo, nonché di prevedere incentivi e/o un congruo indennizzo a tuo favore. Con l’adesione all’azione, inoltre, potrai preaderire alla class action per richiedere il risarcimento del danno derivante dal blocco della tua automobile.
Il 1 ottobre 2018 è entrato in vigore il “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano” sottoscritto nel 2017 dalle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto ed il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
L’accordo prevede una “limitazione della circolazione dal 1 ottobre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro il 1 ottobre 2018, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 fino alle 18,30 […] per le autovetture ed i veicoli commerciali di categoria N1, N2 ed N3 ad alimentazione diesel, di categoria inferiore o uguale ad Euro 3”. Fissa inoltre nel 2025 la data entro la quale dovrà avvenire la totale abolizione del diesel nel nostro Paese.
Sembra che analoghi provvedimenti saranno adottati a breve nelle altre Regioni italiane.
A fronte di tale limitazione alla circolazione, appare discutibile che:
non sia stato adeguatamente valutato che le automobili Diesel incidono solo per il 14% sull’inquinamento dell’aria, esistendo altri e ben più importanti i fattori che determinano tale inquinamento, atteso che diversi studi sull’inquinamento da PM 10 in Lombardia hanno rilevato che la maggior causa dell’origine e dispersione di queste particelle è data dalla combustione di biomasse legnose – ovvero stufa a pellets o a legna – che contribuiscono per il 45% alle polveri sottili diffuse nell’aria, mentre invece i motori diesel contribuiscono per il 14% e un altro 13% è dato da particelle che si staccano dalle pastiglie dei freni e dai pneumatici. Non solo: anche il fumo di sigarette – non preso in considerazione dai provvedimenti restrittivi – secondo un recente studio incide notevolmente sull’inquinamento dell’aria.
Il Codacons ha deciso di intervenire contro questa situazione e, dunque, mette a disposizione dei proprietari di automobili Diesel Euro 3 o inferiori:
Il Codacons inoltre, in relazione ai fatti esposti, ha deciso di avviare una class action ex art. 140 bis del Codice del Consumo. Con questa azione i proponenti, attraverso il mandatario Codacons, intendono tutelare i diritti dei proprietari di autovettura Diesel euro 3 o inferiore, e richiedono il risarcimento del danno per l’impossibilità di utilizzare la propria autovettura.
Per aderire e per avere maggiori informazioni scrivi a info@codaconslombardia.it
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