I parlamentari vogliono vederci chiaro sulle “porte girevoli” di funzionari Antitrust che, dopo aver lavorato con imprese o associazioni, aprono e gestiscono procedimenti sanzionatori rilevanti e dal valore di milioni di euro. Dipendenti dell’Autorità dai curricula segreti e sui quali è stata presentata ora una interrogazione parlamentare a firma di Guido Germano PETTARIN (Coraggio Italia) indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dello sviluppo economico in cui si legge:
“ha recentemente destato clamore il sistema delle cosiddette «porte girevoli» tra Authority e settore privato; si veda al proposito il caso del segretario generale dell’Antitrust, che fino al 30 dicembre 2021 è stato segretario generale dell’Autorità per divenire poi partner responsabile del dipartimento di diritto pubblico dell’economia di uno studio legale;
occorre evitare la commissione tra interessi pubblici e privati, soprattutto quando il passaggio avviene dal privato al pubblico, perché consente ancor meglio di utilizzare, in astratto, il potere connesso all’incarico pubblico per il perseguimento di eventuali interessi estranei a quelli che dovrebbe curare un’Autorità indipendente;
risulta, inoltre, all’interrogante che presso l’Agcm sono in corso procedimenti istruttori in materia di tutela del consumatore e pratiche commerciali scorrette affidati a funzionari che, prima di essere assunti dall’Autorità, hanno lavorato presso associazioni di categoria;
l’articolo 6-bis della legge n. 241 del 1990 prevede che il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale;
il Ministero dello sviluppo economico, sulla scorta delle disposizioni del codice del consumo, ha disciplinato i rapporti tra imprese ed associazioni di consumatori;
secondo il Ministero, la legge preclude alle associazioni di consumatori ogni connessione di interessi con imprese di produzione o distribuzione di beni o servizi, fatta eccezione per i casi di: rapporti con imprese che non siano terze rispetto all’Associazione dei consumatori; rapporti con imprese che si sostanziano in attività dirette a esplicitare le caratteristiche di prodotti o servizi volti a favorire espressamente ed esclusivamente un miglioramento dell’educazione dei consumatori; rapporti con soggetti pubblici o privati che stabiliscono modalità di risoluzione extra-giudiziale delle controversie nei rapporti di consumo tra imprese e consumatori”.
Con l’interrogazione si chiede dunque:
“se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda adottare iniziative normative al fine di garantire il rispetto del principio di imparzialità ed effettività nell’esercizio dei poteri di vigilanza propri delle Autorità indipendenti, evitando ogni situazione di possibile conflitto di interessi e incompatibilità;
quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per favorire i rapporti tra imprese e consumatori quando siano destinati a rendere effettiva la tutela dei diritti previsti dall’articolo 2 del codice del consumo”.
Con il secondo profilo di incompatibilità l’interrogazione fa riferimento al funzionario dell’Antitrust Walter Caizzone che, in passato, è stato Responsabile settore Commercio e Legislazione di impresa Confcommercio nazionale, e che attualmente è titolare di una istruttoria nei confronti di Ryanair per presunte pratiche commerciali scorrette in merito all’accordo siglato dalla società col Codacons per la risoluzione delle controversie tra passeggeri e compagnia aerea. Procedimento avviato su denuncia di una associazione concorrente (Federconsumatori) con cui lo stesso Caizzone (di cui i vertici Antitrust rifiutano in barba alla legge di fornire il curriculum, nonostante due istanze d’accesso presentate dal Codacons) ha collaborato prima di entrare nell’organico dell’Autorità.