COMUNICATO STAMPA
Cronaca Lecco
12 Febbraio 2020
CONNESSIONE TRA TUMORI E IL FORNO INCENERITORE DI VALMADRERA
LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI NON FANNO NIENTE
IL CODACONS DEPOSITERA’ UN ESPOSTO IN PROCURA AL FINE DI TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA
È un tema delicatissimo quello della collettività valmadrerese in relazione allo “studio epidemiologico per valutare gli effetti sulla salute dei soggetti residenti intorno all’inceneritore di Valmadrera.”
Il particolare saliente ed aggiuntivo, rispetto ai dati divulgati un anno prima , veicolato dall’esperto dell’ ATS Monza Brianza è stato quello di evidenziare l’approfondimento realizzato ad hoc sulle possibili concause del notevole incremento del rischio di contrarre il tumore al fegato : per le donne delle zone di ricaduta dei fumi dell’inceneritore circa 2 volte e mezzo quelle delle zone esterne ad esse. E la “novità” era che una causa di questo tumore era identificabile negli effetti degenerativi prodotti nei malati di epatite C contagiati per via virale , ben presenti anche nei nostri territori.
Questa la sostanziale cronaca dei fatti ma, ben al di là della pur ineludibile questione delle possibili patologie anche gravissime, preme sottolineare che è il principio di maggior precauzione e massima cautela che dovrebbe prevalere in queste situazioni e in ogni “buon padre di famiglia”, principio a cui dovrebbe ispirarsi, per definizione, ogni “operatore” pubblico.
Tutti questi elementi, tutt’altro che tranquillizzanti, appaiono ancor più stridenti se paragonati alla strada alternativa realmente virtuosa (ambientalmente, economicamente e con più posti di lavoro) che si potrebbe in tempi brevi intraprendere (6-9 mesi a detta degli esperti che l’hanno ideata e realmente applicata) e peraltro già praticata con successo in vari altri territori e mai del tutto presa seriamente in considerazione.Senza contare che sui media locali appaiono notizie riguardanti ricerche universitarie evidenziate da titoli come questo : “Sostanze tossiche in gran quantità : le api svelano il Barro inquinato” ed è ormai noto che il Monte Barro sia uno dei luoghi di massima ricaduta dei fumi dell’inceneritore anche secondo lo studio ufficiale sopra richiamato. Monte Barro che peraltro è sede di un Parco Naturale, un Museo Etnografico e dove si svolgono varie attività delle locali sezioni del WWF e di Legambiente, che pure ha espresso recentemente forti dubbi sul teleriscaldamento.
“Le amministrazioni comunali – commenta il Presidente dell’Associazione Codacons, Marco Donzelli – devono effettuare un’attenta valutazione dell’intera questione della sopravvivenza o meno dell’inceneritore di Valmadrera, in cui il teleriscaldamento sarebbe, a detta di sempre più cittadini, solo un “escamotage” per continuare a bruciare rifiuti e poi biomasse comunque inquinanti, occorre tener presente molti fattori alcuni dei quali ho cercato anche qui di evidenziare.”
Per tali ragioni il Codacons depositera’ un esposto alla Procura della Repubblica, al fine di tutelare la salute pubblica.
Ufficio Stampa: 393/9803854