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Codacons su: diritto di voto ordine Medici

COMUNICATO STAMPA
2 Ottobre 2024

Cronaca Lombardia

ELEZIONI ORDINE DEI MEDICI DI MILANO: A FINE MESE IL VOTO

LE PERPLESSITA’ DEL CODACONS SULLE MODALITA’ DI ESERCIZIO DEL DIRITTO DI VOTO – CONSENTITO A QUASI 30MILA ISCRITTI SOLAMENTE IN PRESENZA IN VIA LANZONE A MILANO

L’ASSOCIAZIONE CHIEDE L’IMPLEMENTAZIONE DI PIU’ SEDI E GIORNI DI VOTO E DI CONSENTIRE DI ESPRIMERE IL VOTO TELEMATICAMENTE O COMUNQUE A DISTANZA PER GARANTIRE UNA MAGGIORE RAPPRESENTATIVITA’

Cronaca Lombardia: in un periodo di grande difficoltà se non di vera e propria crisi del SSN (Servizio Sanitario Nazionale) si terranno a fine ottobre (26, 27 e 28) le elezioni per l’Ordine dei Medici.

La sede prevista per il voto, però, Via Lanzone a Milano, e il ristretto numero di giorni in cui è possibile recarsi per esprimere la propria preferenza, rischiano di creare delle significative difficoltà ai medici iscritti (circa 30mila professionisti).

La sede prescelta, infatti, si trova in un’area centrale della città difficilmente raggiungibile con mezzi propri e privo di adeguate aree di parcheggio.

Per il Codacons la grande importanza che riveste l’Ordine per la categoria consiglierebbe il predisporre strumenti adatti per consentire a tutti gli iscritti di esprimere il proprio diritto di voto, ampliando il numero di sedi e i giorni di votazione, e soprattutto implementando la possibilità di esprimere il proprio voto anche a distanza, telematicamente, solo così infatti si può davvero consentire a tutti gli aventi diritti di esercitare concretamente un diritto costituzionalmente garantito.

“A nostro avviso altrimenti si prospetterebbe una lesione del diritto costituzionalmente garantito, sia con riferimento al diritto di voto (art. 48 costituzione) sia all’art. n. 34 D.p.r. 20 marzo 1967 n. 223in ogni sezione il numero di iscritti non sia di regola superiore a 1.200, né inferiore a 500”, sia, ancora, alla Direttiva 89 del 2024 della FNOMCEO, che sulle sedi di voto dichiara a pag. 2 “Le votazioni durano da un minimo di due a un massimo di cinque giorni consecutivi, di cui uno festivo, e si svolgono anche in più sedi, con forme e modalità che ne garantiscano la piena accessibilità in ragione del numero degli iscritti, dell’ampiezza territoriale e delle caratteristiche geografiche. “

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