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Codacons su esposto Commissione Europea commissioni ingannevoli e occulte raccolte fondi private

COMUNICATO STAMPA

Cronaca Lombardia e Nazionale

Lunedì 30 Marzo 2020

ECCO COME CHI RACCOGLIE SOLDI PRIVATI PRENDE I SOLDI DALLE DONAZIONI DEI CITTADINI: SU UNA DONAZIONE EFFETTUATA VENIVA PREIMPOSTATA UNA COMMISSIONE DEL 10% A FAVORE DELLA PIATTAFORMA PRIVATA, OLTRE UN ULTERIORE 2,9% ALL’ATTO DELL’ELABORAZIONE DEI PAGAMENTI E 0,25€ PER OGNI DONAZIONE CON CARTA DI CREDITO O DEBITO
 
CODACONS SI RIVOLGE ALLA COMMISSIONE EUROPEA PER FAR MODIFICARE IL COMPORTAMENTO INGANNEVOLE E OCCULTO IN TUTTA EUROPA E PRESENTA ESPOSTO A 104 PROCURE 
 
INFORMATE LE AUTORITA’ STATALI A WASHINGTON D.C. ED IN CALIFORNIA
 
Cronaca Lombardia e Nazionale: Dopo le pesantissime e agghiaccianti accuse dell’Antitrust italiano nei confronti delle raccolte fondi sulla piattaforma “GoFundMe”, accusata di uno sfruttamento della tragica pandemia in atto per orientare i consumatori ad effettuare donazioni sulla piattaforma che, promossa come gratuita, prevede costi e commissioni preimpostate, “nel coinvolgimento della generalità dei consumatori in ragione della ampia disponibilità e partecipazione ad effettuare donazioni per le iniziative di solidarietà e di supporto per il contenimento del Covid-19 e la cura dei malati” le condizioni sono state finalmente modificate sul sito.

La piattaforma impostava in maniera predefinita l’importo previsto per la singola commissione sulla donazione al 10%, in favore della piattaforma stessa, in modo ingannevole, e prevedeva altresì ulteriori costi occulti, caricati su ogni singola transazione effettuata con carte di credito e debito.
 
Per fare un esempio, su 1.000.000 di euro di fondi raccolti, con un contributo al 10%, ben 100.000 euro extra sono stati sborsati dagli utenti a favore della piattaforma.

Soldi che non solo sono stati sottratti ai cittadini che in migliaia hanno generosamente donato per la costruzione della terapia intensiva aggiuntiva al San Raffaele, ma che non sono stati utilizzati per essa, ma solo per arricchire i privati ciò rappresenta un fatto gravissimo, tali somme devono essere restituite ai singoli cittadini.

Ma non basta. Nonostante la modifica delle condizioni, il sito internet della piattaforma è rimasto inalterato per le compagne del resto d’Europa e negli Stati Uniti, i cui ignari cittadini rischiano di essere in parte costretti a dare fondi ad una piattaforma privata, e non alla sanità.

Presenteremo un esposto alla Commissione Europea al fine di far modificare tale condizione ingannevole e occulta che pesa sulle tasche dei singoli cittadini.
 
Ufficio Stampa: 393/9803854
 
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