Site icon Codacons Lombardia

Codacons su esposto verso la questura di Frosinone per limitazione proprietà privata

COMUNICATO STAMPA MILANO

Cronaca Nazionale

Mercoledì 16 Settembre 2015

STADIO FROSINONE: BALCONI LIBERI; ASSURDA LA RICHIESTA DELLA QUESTURA DEL CAPOLUOGO

CODACONS: NELLE ABITAZIONI PRIVATE E’ ASSURDO IMPEDIRE A PRIVATI DI ANDARE DOVE VOGLIONO! CHIUNQUE PUO’ ANDARE SUI PROPRI BALCONI SIA PER GUARDARE LE PARTITE SIA PER GUARDARE GLI UCCELLI

NESSUN LIMITE ALL’OSPITALITA’ SUI BALCONI, COSTRUISCANO UNO STADIO PIU’ ALTO COME QUELLO IMMAGINARIO DI BARBARA BERLUSCONI

ESPOSTO PREVENTIVO DEL CODACONS CONTRO LA DECISIONE CHE LIMITA LA LIBERTA’ PERSONALE

Cronaca Nazionale: Assurda decisione del questore del capoluogo, i cittadini residenti nei pressi dello stadio Matusa non possono guardare le partite del Frosinone dai balconi della propria abitazione!

Queste le motivazioni del Questore: “Si provvederà, pertanto, alla diffida nei confronti degli amministratori degli stabili per evitare che la calca di spettatori possa mettere a rischio l’incolumità pubblica dovuta a possibili cedimenti strutturali, sensibilizzando altresì i proprietari degli appartamenti a limitare il numero di persone presenti sulle strutture”.

La decisione del Questore è quantomeno assurda e non ha motivazioni concrete.

Infatti, come stabilito dalla legge, i balconi reggono un peso di 250 Kg/m2 , è quindi del tutto improbabile che gli stessi possano crollare o avere cedimenti strutturali perché delle persone si affaccino sugli stessi.

Questa è anche il pensiero del Presidente del Codacons – Marco Donzelli – “impedire ad un cittadino di potersi recare sul proprio balcone, che sia per andare a guardare la partita o per guardare gli uccelli o per fumarsi una sigaretta, è assurdo e ingiustificabile. Non è colpa dei cittadini residenti se lo stadio Matusa si affaccia sul campo di calcio del Frosinone e se lo stesso non presenta barriere. Presenteremo un esposto preventivo perché venga chiarita la vicenda.”

 

SHAPE \* MERGEFORMAT Ufficio Stampa: 393/9803854

Exit mobile version