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Codacons su pubblicità Red Bull Bike Sharing Milano

COMUNICATO STAMPA

Cronaca Milano

30 Marzo 2015

BIKE SHARING: PUBBLICITA’ RED BULL SULLE BICICLETTE

IL CITTADINO CHE UTILIZZA IL BIKE SHARING HA DIRITTO A NON ESSERE STRUMENTO DI PUBBLICITA’; SOPRATTUTTO IN QUESTO PARTICOLARE CASO, INFATTI TALE BEVANDA, SECONDO ALCUNI STUDI, PUO’ AVERE RIPERCUSSIONI NEGATIVE SULLA SALUTE DELLE PERSONE

IL CODACONS PRESENTERA’ UN ESPOSTO ALL’ANTITRUST SULLA VICENDA

Cronaca Milano: Bike Sharing, pubblicità della famosa bibita Red Bull sulle biciclette utilizzate a Milano.

Il Codacons presenta un esposto all’antitrust per la pubblicità; il cittadino che usufruisce di un servizio messa a disposizione dalla città di Milano ha il diritto di non essere strumento di pubblicità, soprattutto se pensiamo che la bevanda in questione, la Red Bull, è stata oggetto di alcuni studi che la pongono sotto una cattiva luce.

Per esempio nell’Aprile del 2011 la rivista “Amino Acids” ha pubblicato uno studio condotto su 15 giocatrice di calcio in età da college (18-20 anni) a cui veniva somministrata Red Bull da 225 ml o una bevanda placebo un’ora prima di una serie di sprint ripetuti. Risultato: la bevanda non ha migliorato la performance negli sprint, né lo sforzo percepito, né la frequenza cardiaca. Studio che quindi non depone favorevolmente agli effetti benefici che la stessa pubblicizza.

Oltre a quello la bevanda, che contiene ricordiamo caffeina oltre che taurina e zuccheri vari, per la natura degli elementi coinvolti è stata messa in relazione ad alcuni rischi: alcuni studi scientifici hanno dimostrato la possibile correlazione tra l’assunzione di Red Bull e l’aumento del rischio di infarti e/o colpi apoplettici.

Un altro aspetto da non sottovalutare è dato dalla questione relativa alla dipendenza; la stessa contiene infatti caffeina (80 mg per una lattina di 250 ml) e Brad Anderson, capo del dipartimento di Northwestern Hospital, spiega che l’energy drink, contenendo sia zucchero sia caffeina, può dar luogo ad una patologia, definita “caffeinismo”, che consiste in un bisogno crescente di incrementare il consumo di questa sostanza sino ad un livello di intossicazione irreversibile che provoca conseguenze come insonnia, ansia, sanguinamento intestinale ed in casi più gravi, coma ed ansia.

Altra sostanza sulla quale ancora emergono dei dubbi sulla nocività, è invece la taurina, altra sostanza che può creare assuefazione. Ed i cui effetti sulla salute delle persone ancora non sono chiari dagli studi medici finora effettuati.

Visto tutto ciò appare quindi contestabile la scelta del Comune di Milano di utilizzare proprio tale bevanda a fini pubblicitari.

Ufficio Stampa: 393/9803854

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