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COME MAI IL PREZZO DEL PETROLIO E’ ALLE STELLE E GLI UTILE DELLE COMPAGNIE ALTRETTANTO?




Abbiamo denunciato, proprio in questi giorni, come IntesaConsumatori, le incredibili impennate del prezzo del petrolio e le speculazioni da parte delle compagnie petrolifere che, invece di registrare perdite, hanno anzi aumentato gli utili. Perché questa strana simmetria?.

Le compagnie petrolifere incassano sempre di più perché hanno contratti più che vantaggiosi con i paesi che le ospitano, quindi le compagnie che producono e non solo che raffinano il greggio, hanno la possibilità di far cassa. Ne è un chiaro esempio l’Eni che ha visto aumentare il titolo quotato in borsa da inizio anno del 25% e un più 5% di dividendo. Ogni dollaro in più al barile, fanno 400 milioni di utili operativi, su 12,4 miliardi preventivati per il 2004. E non è solo l’Eni a guadagnare, ma, in cinque anni, anche Shell
( 57% ), Total( 42% ), Exxon ( da 4,1 a 5,8 gli utili netti del secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2003 ) e Chevron ( passata da 1,2 a 2,9 nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2003).

I prezzi del greggio sono così orientati al rialzo e non accennano quindi a diminuire.

E’ inutile pertanto lamentarsi, come invece fa il Ministro Marzano, sull’impossibilità di diminuire l’accisa sulla benzina. Il veto sull’accisa è una mera bugia, in quanto l’accisa è già stata modificata a dicembre 2003, pertanto, il Governo dovrebbe diminuire l’accisa sulla benzina di almeno 4 centesimi al litro affinché si riducano sia i costi diretti che indiretti dei beni di consumo.

E’ necessario, infine, che nella prossima manovra finanziaria siano previste forti agevolazioni per chi investe nelle nuove tecnologie per il risparmio energetico e nelle fonti alternative.





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