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Commercio, a luglio vendite al dettaglio +0,6% su mese e +2,1% su anno

Aumenta a luglio l’indice delle vendite del commercio fisso al dettaglio. L’Istat rileva, infatti, che l’indice è salito del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2007, mentre su base mensile è cresciuto dello 0,6%, rispetto a giugno quando si registrò un calo del 3,4% annuo e uno dello 0,5% mensile. La variazione positiva di luglio, spiega l’istat, è il risultato di un aumento del 3,8% delle vendite di prodotti alimentari e di una crescita dell’1,1% di quelle di prodotti non alimentari. Su base mensile, la crescita dei due settori merceologici è dello 0,6% per entrambi. Considerando invece i primi sette mesi del 2008, il valore totale delle vendite segna una diminuzione dello 0,1%, con il settore alimentari che registra una crescita dell’1,2% e quello dei non alimentari che cala dell’1,0%. La grande distribuzione ha segnato in sette mesi un +1,6%, mentre le vendite per le imprese operanti su piccole superfici sono in calo dell’1,4%. La variazione tendenziale positiva del 2,1%, rilevata per il valore del totale delle vendite, è il risultato di aumenti che hanno riguardato sia le imprese della grande distribuzione (+4,3%) sia le imprese operanti su piccole superfici (+0,7%). A luglio 2008 la dinamica tendenziale è risultata più favorevole nella grande distribuzione rispetto alle imprese operanti su piccole superfici, sia per i prodotti alimentari (+4,5 rispetto a +0,7%), sia per i prodotti non alimentari (+3,5 rispetto a +0,7%). Nel confronto relativo al periodo gennaio-luglio del 2008, il valore del totale delle vendite è diminuito dello 0,1% rispetto all’analogo periodo del 2007. Con riferimento allo stesso periodo, le vendite della grande distribuzione sono aumentate dell’1,6% e, al contrario, quelle delle imprese operanti su piccole superfici hanno registrato una variazione negativa dell’1,4%; le vendite di prodotti alimentari sono aumentate dell’1,2%, mentre quelle di prodotti non alimentari sono diminuite dell’1%. Secondo il Codacons ”questo dato non può essere interpretato come un segnale di ripresa economica. Come ammette l’Istat stesso, infatti, gli indicatori presentati incorporano sia la dinamica delle quantità che dei prezzi”. Il dato ”a differenza di quello che a prima vista può sembrare, è in realtà molto negativo”. Per il Codacons, quindi, ”il dato va letto in parallelo con quello dell’inflazione di luglio, pari al 4,1, record dal giugno del 1996. Ecco perché ad aumentare di più sono le vendite di prodotti alimentari (+3,8 %, contro un + 1,1 dei prodotti non alimentari), semplicemente perché a luglio i prodotti alimentari e bevande analcoliche aumentarono addirittura del 6,3%”. Insomma, conclude l’associazione,”le vendite dei prodotti alimentari sono in realtà calate in termini quantitativi. Ecco perché il dato è in realtà preoccupante e dimostra che l’Italia si trova in recessione”.
 

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