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Confronto su rimodulazione della rete ospedaliera

 Sempre più uniti e decisi. L’approvazione della riforma Gelmini, più che mettere fine alla questione, ha allargato e cementato la protesta. Lo sciopero generale indetto ieri da Flc-Cgil, Cisl, Uil scuola, Snals e Gilda ha radunato a Palermo anche quanti erano stati assenti dalle proteste dei giorni scorsi. L’eco delle persone in piazza Politeama (50 mila secondo gli organizzatori), accorse dalle scuole cittadine e di provincia e dalle facoltà attraverso vari cortei, ha espresso un disagio sociale che sembra generalizzato, coinvolgendo tutti: dagli insegnanti ai bambini più piccoli. Tant’è che fra i manifestanti c’era anche l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Antonello Antinoro, che ha promesso: «Ricorreremo alla Consulta contro la riforma». Tra la folla c’era Rita Borsellino: «Il governo non può rimanere sordo alle richieste». Docenti, alunni, personale amministrativo, genitori e perfino presidi di licei. Storie diverse ma tutte accomunate dall’angoscia di un presente precario. C’erano i bimbi di diverse scuole dell’infanzia sotto bandiere della pace. «Siamo contro le classi-ponte, palesemente razziste, che elimineranno la speranza di una integrazione», hanno spiegato gli insegnanti del centro Ubuntu, che raccoglie figli di extracomunitari fino alla quinta elementare. Contro «la riforma deforme» anche la media «Scinà» che teme la fine delle attività per i disabili. Un’assistente tecnica di laboratori, di ruolo al «Cannizzaro», ha previsto licenziamenti a causa della riduzione di ore e dell’accorpamento di classi e istituti. Accorsi anche decine di istituti della provincia: Mezzojuso, Lercara Friddi, Partinico e altri. «La lotta inizia oggi e noi continueremo ? ha spiegato Pasquale Di Pollina, rappresentante degli studenti nel Cda dell’Ateneo ? . Dopo questi numeri il ministro deve aprire un tavolo per cambiare la riforma». Sciopero anche in provincia (a Cefalù le scuole superiori sono rimaste chiuse per un corteo di 1.500 persone). Sostegno dal settore privato, nello specifico, dal Cei. Una delegazione di sindacalisti ha consegnato al viceprefetto Massocco uno studio sulle ricadute negative della legge Gelmini su tutta la provincia. Il nuovo rettore Roberto Lagalla (che si insedia oggi) in mattinata ha bocciato una proposta dell’interfacoltà su un’ulteriore sospensione della didattica fino al 7 novembre. Un’assemblea dei Cobas ha discusso di una protesta di scuola-università con il mondo del lavoro.  Intanto, come annunciato dal Codacons, nascono i primi comitati di raccolta firme per l’abrogazione della legge. Oggi a Lettere si stileranno documenti su proteste alternative. In serata spettacolo e concerto

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