L’Intesa dei consumatori sarà presente sabato 31 maggio sotto la sede della Banca d’Italia a Roma con un presidio a partire dalle ore 9,30,per informare i cittadini sulle gravissime responsabilità di Bankitalia in merito alla mancata tutela del sudato risparmio degli italiani,andato in fumo non solo per i cattivi consigli dati a volte dalle banche, (bond Cirio,obbligazioni argentine ed altri rischiosi prodotti finanziari) a milioni di risparmiatori,ma anche per l’omessa vigilanza proprio della madre dell’autorità preposta ai controlli.
L’Intesa dei Consumatori, si farà carico di distribuire una ?controrelazione? alle Considerazioni Finali di Fazio in ordine alle anomalie che caratterizzano la Banca d’Italia: dagli assetti proprietari (il controllore posseduto dalle banche controllate),alla carica a vita,al paragone con gli altri Paesi. A margine si rileva come il Governatore della Banca d’Italia, secondo i dati diffusi dalla Presidenza del Consiglio relativi alle dichiarazioni dei redditi presentate dai manager pubblici nel 2000, ha dichiarato poco meno di 620 mila euro (1,2 miliardi delle vecchie lire), contro gli appena 146 mila euro del presidente della Federal riserve Alan Greenspan. Uno scarto significativo visto che al secondo posto dietro Fazio, con 424 mila euro dichiarati c’è il presidente della Bce chiamato a governare l’Euro ed e i tassi di Eurolandia. Molto più modesti rispetto a Fazio i suoi colleghi europei ed extra-europei: il tedesco Ernst Welteke guadagna quanto il nuovo governatore della Banca d’Inghilterra, Mervyn King, ossia circa 370 mila euro l’anno. Il Governatore francese, Jean-Claude Trichet guadagna poco più del canadese David Dodge (201 mila euro l’anno), mentre il presidente della Banca del Giappone, Toshihico Fukui, ha uno ?stipendio? di 272 mila euro l’anno. Al terzo posto dopo Fazio e Duisenberg si colloca il Governatore svizzero Jean Pierre Roth, con 390.000 euro l’anno.
Le 13 pagine della ?Controrelazione?,che contengono dati e tabelle comparative del decennio appena trascorso,in merito ai costi dei conti correnti,rincarati del 115,06 per cento; ai depositi bancari,aumentati del 45,22 per cento; agli impieghi saliti del 186,96 per cento; alle sofferenze schizzate del 91,44 per cento (malgrado rettifiche derivanti dal crack del Banco di Napoli); la consistenza del debito pubblico aumentata del 39,40 per cento; il credito al consumo aumentato del 145,05 per cento a dimostrazione dell’impoverimento e dell’indebitamento delle famiglie i cui bilanci sono aumentati soltanto del 5,13 per cento,ecc.,saranno lette a turno dai presidenti dell’Intesa dei Consumatori, ai passanti ed ai cittadini che vorranno intervenire.