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Consumatori all’attacco: “Benzina troppo cara”

   IL PETROLIO, spinto al ribasso dalla crisi finanziaria, infrange a New York la soglia dei 90 dollari al barile, toccando un minimo a 89,2 ma i prezzi di benzina e gasolio, avvertono i consumatori, non scendono in misura proporzionale e restano più alti di 7-8 centesimi al litro causando un danno agli automobilisti di 96 euro per i costi diretti e di 65 per quelli indiretti.  All’accusa lanciata da Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori replica l’Unione petrolifera, che sottolinea la corretteza delle aziende. E la nuova lite sui carburanti va in scena mentre da Eurostat arriva la buona notizia dell’inflazione che ad agosto è calata nell’eurozona al 3,8% dal 4% di luglio, mentre per l’insieme dell’Unione Europea si è passati dal 4,4 al 4,2%. In controtendenza l’Italia, dove l’indice dei prezzi è salito dal 4 al 4,2% secondo Eurostat, che applica metodi di calcolo diversi dall’Istat che l’ha fissata al 4,1%. A spingere l’inflazione anche in Europa sono alimentari, casa e trasporti, anche se il calo del petrolio (i cui effetti positivi sono in parte ridotti dal rafforzamento del dollaro sull’euro quotato ieri 1,4162) dovrebbe raffreddare la voce pieno ed energia. Dovrebbe, perché i consumatori confrontando i prezzi di benzina e gasolio con quelli del periodo novembre 2007-febbraio 2008 quando il greggio era a 90 dollari come oggi avvertono che la verde dovrebbe attestarsi a 1,38 euro al litro contro la media di 1,45 euro. Il gasolio, invece, dovrebbe essere a 1,31 contro 1,39-1,40. Per questo, secondo i consumatori, è in atto "l’ennesima speculazione" dei petrolieri. Immediata la replica dell’Up secondo la quale oggi il prezzo dei prodotti finiti è superiore a quello del periodo citato dai consumatori (0,531 euro al litro la benzina contro 0,415 e 0,579 contro 0,477 il gasolio). Quindi l’Up difende la "correttezza delle aziende" e chiede ai consumatori informazioni corrette. Ma sul fronte auto non c’è solo il problema del pieno. A pesare, secondo il settimanale Il Salvagente, è anche il caro Rc auto con aumenti dal 6 al 10% per i neopatentati e del 3% per chi non fa incidenti. Di polizze ha parlato ieri anche il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, secondo il quale le rilevazioni di Mister Prezzi hanno evidenziato che gli aumenti della Rc auto "non sono in linea con la sostanziale riduzione dei costi dei risarcimenti". INTANTO, alla vigilia dello sciopero della pagnotta di domani, ci si divide sull’invito di Berlusconi a promuovere farmer market e vendita nei supermercati di prodotti italiani, formula che negli Usa è cresciuta del 53% in dieci anni. D’accordo Confagricoltura e Coldiretti, che con il presidente Marino ricorda l’impegno per avvicinare produttori e consumatori e far acquistare prodotti di stagione e locali che riducono anche il costo trasporti e l’impatto ambientale. Più prudente la Cia, che apprezza l’idea ma ricorda che da sola non basta a fermare i prezzi e guardinga la Federdistribuzione (Gdo) disponibile a discuterne ma contraria a "incentivazioni forzate" da parte delle istituzioni. Super e consumatori devono essere liberi di scegliere.

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