L’Intesa dei consumatori si schiera contro il condono edilizio che, secondo le 4 associazioni, distrugge l’ambiente e non favorisce la sicurezza delle abitazioni.
Il condono edilizio, prosegue l’Intesa, rappresenta un bluff se non addirittura una truffa. Ed ecco perché.
Nel 1994 la situazione era analoga e si limitò il condono a 250 mq per abitazione. Ma come è finita? Un palazzo a Roccaraso (il famoso palazzo Edilmonte), di svariate migliaia di metri cubi di dimensione, costruito a base di mazzette e corruzione tra sindaco e costruttori, può essere considerato l’esempio lampante dell’imbroglio dei piccoli condoni edilizi. Infatti il proprietario di questo palazzo divise la costruzione in 22 appartamenti, di dimensioni inferiori a 250 mq, così da aggirare le norme, rientrare nei condoni e, dinanzi al Consiglio di Stato (sez. IV, sentenza n. 1306 del 16/10/98, Società Immobiliare d’Aurora c/ Codacons), ebbe anche ragione.
L’Intesa dei consumatori, quindi, invierà una lettera a tutti i parlamentari, in cui verrà sottolineata l’impossibilità dei piccoli condoni edilizi senza creare danni al patrimonio ambientale e senza mettere a repentaglio la sicurezza delle abitazioni abusive, spesso costruite di notte e senza rispettare le norme.
E, come già fatto per il decreto salva-compagnie, l’Intesa pubblicherà sui siti internet delle associazioni che lo compongono i nomi dei parlamentari che in aula voteranno a favore del condono edilizio.