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CONSUMATORI: IL CODACONS REPLICA A “IL GIORNALE”

“Ogni volta che il Codacons e le altre associazioni dei consumatori incidono seriamente sui provvedimenti del Governo, qualcuno trova il modo per attaccarle.” Così il Codacons commenta oggi l’inchiesta pubblicata dal quotidiano Il Giornale, relativa al mondo delle associazioni dei consumatori.


“Dopo il blocco della base Usa di Vicenza, l’annullamento delle strisce blu a Roma, l’annullamento dei test per l’ammissione alla facoltà di medicina, il ricorso contro il Ministero dell’Istruzione per gli esami di maturità 2008, tutte vittorie e iniziative recentissime che fanno capo al Codacons, la “voce del padrone” sferra un attacco disinformato e carente. L’inchiesta odierna, non accorgendosi che i fondi Antitrust sono andati più che alle associazioni, alle Regioni, e senza indagare su come queste li abbiano usati, tenta di gettare fango sul Codacons e sulle associazioni che, negli ultimi mesi, hanno dato fastidio al manovratore.


Il Codacons, che ha portato a casa battaglie che hanno colpito piuttosto gravemente parecchi ministri dell’attuale Governo in carica (vedi base Usa di Vicenza, esami di maturità, ecc.) ha risposto quindi con una minuziosa confutazione alle gratuite accuse del quotidiano che, si ricorda, è di proprietà del gruppo economico facente capo all’attuale Premier.
La realtà è che alla politica dà fastidio che vi sia una opposizione nel paese, visto che l’opposizione nel Parlamento è praticamente inesistente, e che vi siano ancora strutture come le associazioni dei consumatori che si oppongono a vessazioni, prevaricazioni e ruberie del palazzo. Le azioni legali avviate dall’associazione e che riguardano risarcimenti miliardari (maggiori introiti dello Stato sulla benzina, pubblicazione dei redditi on line, maturandi alle prese con prove scritte errate, ecc.) hanno scatenato l’ira di chi si vede esposto a un deficit di bilancio per risarcire milioni di cittadini lesi nei propri diritti più importanti.
In sintesi le accuse che Il Giornale muove al Codacons sono relative all’uso di numeri a pagamento per rendere un servizio migliore agli utenti, e ai fondi pubblici erogati dallo Stato in favore dell’associazione. Evidentemente il quotidiano, e chi alle sue spalle prende decisioni, preferirebbe fossimo finanziati da imprese private – cosa che la legge vieta in modo categorico – perché così facendo si metterebbe un bavaglio alle associazioni dei consumatori evitando azioni di disturbo al manovratore economico come avvenuto negli ultimi mesi”.


Ecco la risposta inviata dal Codacons al Direttore del Giornale.


Gentile Direttore,


nel congratularci come al solito per l’idea di pubblicare oggi una inchiesta sulle associazioni dei consumatori da parte del suo giornale, lamentiamo solo alcune imprecisioni e omissioni.


Imprecisioni:



  1. il nostro numero verde funziona perfettamente (il ditino del vostro cronista invece non deve funzionare poi così bene se non è riuscito a premere il tasto 1 e iscriversi) e dà consigli utilissimi specie in occasione del ritiro di prodotti difettosi dal commercio e sulle possibilità di azioni di risarcimento e simili che aiutano i consumatori a sbarcare il lunario. Il titolo del Giornale di pag. 2, invece, che in grandi caratteri fa pensare che il numero verde sia a pagamento e che le informazioni del numero verde siano a pagamento non è una imprecisione, ma un “grido”, teso ad attirare lettori, altamente ingannevole (certo più della possibilità – prevista dalla legge sulla privacy – di avere un risarcimento di 500 euro per la pubblicazione on line del reddito). Addirittura forse tale titolo ci costringerà – ma il giudizio è lasciato al nostro potentissimo e agguerritissimo ufficio legale – a querelare con molto dolore il vostro bel quotidiano.


  2. Il call center unico 892.007 è stato ed è di grande aiuto ai consumatori e non è un caso che l’Autorità delle TLC lo abbia escluso dalla disattivazione automatica (insieme a pochissimi altri numeri in tutto il Paese) in quanto numero di rilevante utilità sociale. Grazie a quel numero – di cui al CODACONS non arriva nemmeno un cent – la nostra associazione è l’unica che può dare un appuntamento preciso in tutta Italia ed evitare le fastidiose attese di ore in anticamera ai consumatori. In più il call center consente di selezionare il consulente più adatto a ricevere la lamentela o il problema del cittadino. Forse il suo corretto Giornale avrebbe potuto anche dire che una parte del costo della telefonata va all’associazione Mary Poppins per l’assistenza ai bambini malati di cancro del Policlinico Umberto I e contribuirà ad acquistare una cabina per i trapianti di cellule staminali.


  3. Citando di sfuggita la Casa del Consumatore – associazione che riceve gli iscritti dal gruppo politico padrone del vostro quotidiano – avete omesso di dire che questa associazione come le altre, invece ben evidenziate nei box, ha ricevuto identici finanziamenti dallo Stato.


  4. Avete fatto pensare che i fondi erogati dallo Stato con le multe incassate dall’Antitrust servano per finanziare le associazioni, ma avete omesso di dire – e quindi non è falso quanto da noi dichiarato circa il fatto che unica fonte di finanziamento sono gli iscritti – che quei fondi devono essere integralmente utilizzati per il progetto approvato e non per finanziare le ordinarie attività delle associazioni. E se il vostro cronista avesse approfondito si sarebbe accorto che il nostro progetto COPALCONS ha prodotto un libro bianco sulle pubblicità dei prodotti alimentari e oltre 170 procedimenti di controllo a carico di aziende che effettuavano pubblicità ingannevole. Anche per questo le Autorità indipendenti ci ringraziano del duro lavoro che facciamo e che produce pulizia nel mercato e fanno incassare quelle multe che poi tornano solo in parte a noi (la metà, dall’anno scorso, se le pappano le Regioni, e forse su come utilizzano loro quei soldi sarebbe bene fare una inchiesta).


  5. Avete identificato alcune associazioni con alcuni partiti o coalizioni, ma avete sbagliato ancora: anche se aveste fatto solo un rapido esame delle liste in cui i singoli dirigenti si sono presentati negli anni vi sareste accorti che, almeno il CODACONS e il sottoscritto, hanno sempre dimostrato di essere autonomi dagli schieramenti e bipartizan.


Omissioni:



  1. avete omesso di ricordare almeno alcune delle battaglie importantissime vinte dalle associazioni, e che la fiducia dei cittadini pone proprio le associazioni dei consumatori al primo posto tra le istituzioni di cui fidarsi. Purtroppo i ricorsi e le denunce per impedire scempi dove dovrebbe essere raddoppiata la base USA di Vicenza, o per far annullare i test di accesso all’Università o i temi della maturità opera di asini ben pagati, così come gli esposti alla Commissione Europea per farla finita con gli aiuti di Stato alle coop e altri, e le cause per far annullare le illegali strisce blu costano e molto. E purtroppo i cittadini non si iscrivono facilmente alle associazioni dei consumatori, non esiste ancora questa cultura. Sicchè il divieto di legge di avere rapporti con le società commerciali quasi sempre viene superato, e si deve sperare sempre in fondi pubblici di enti che siano sensibili alla difesa del consumatore. Se il vostro Giornale pensa che siamo inutili va bene ….ma allora sarebbe bene anche che dicesse chi potrebbe in Italia svolgere il ruolo prezioso che svolgiamo noi: forse i partiti?


  2. Quanto alla mia persona devo ammettere di non essere un Don Chisciotte (e mai ho detto di esserlo) ma certo il reddito da voi indicato mi onora e mi illustra, visto che sono un avvocato amministrativista esperto, unico in Europa, di Diritto Scolastico, e che trovo il tempo – pur lavorando non poco come avvocato – anche di dedicarmi, in assoluto volontariato, agli altri cittadini. N.B. spero ovviamente di lavorare anche di più e guadagnare anche di più nei prossimi anni.


  3. Avete omesso di ricordare che la associazione da cui sembra abbiate assunto la massima parte delle vostre incomplete informazioni – l’associazione Altroconsumo che incredibilmente sembra criticare tale tipo di finanziamento quando ne ha fruito molto più delle altre messe insieme negli anni passati – è l’unica Associazione che è stata espulsa dal CNCU a seguito di una sentenza, ottenuta dal CODACONS (da cui si capisce l’aggressione a noi in particolare) del Consiglio di Stato che ha accertato che essa non aveva una organizzazione democratica (oltre ad essere controllata da una società di capitali lussemburghese). Ora l’associazione vostra informatrice deve restituire allo Stato alcuni milioni di euro illegittimamente percepiti (quelli sì) dallo Stato e dai cittadini.


  4. Ultimo cenno: la prossima volta comprate o chiedete una mia foto più recente: ormai porto solo cravatte di Marinella e quella con gli angioletti è proprio fuori moda.



Con i migliori saluti e con invito a pubblicare a norma della legge sulla stampa.






Avv. Carlo Rienzi


Presidente CODACONS




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