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CONSUMATORI: IL TRIBUNALE DI ROMA CHIEDE L’INCRIMINAZIONE DI ALTROCONSUMO

Ecco il capo di imputazione che il Gip del Tribunale di Roma, Giuseppe Renato Croce, ha obbligato al PM di elevare a carico dell’Avv. Paolo Martinello e ai vertici dell ?associazione? Altroconsumo:



?1. Art. 416 c.p. per costituito ed organizzato, con vincolo associativo permanente, durato anche oltre la commissione dei delitti di cui ai precedenti capi di imputazione, un’associazione allo scopo di percepire indebitamente i contributi statali previsti per le associazioni editrici dalla legge n. 281/1998, ed erogati al Comitato Consumatori Altroconsumo per la somma di £ 659.775.534 per l’esercizio 1999, £ 801.572.660 per l’esercizio 2000 ed ? 285.518,38 per l’esercizio 2001.


2. Art. 110, 81, 640 bis, c.p., perché, Paolo Martinello nella sua qualità di Presidente del Comitato Consumatori Altroconsumo, Presidente del consiglio di amministrazione di Altroconsumo Edizioni srl, Presidente del consiglio di amministrazione di Altroconsumo Edizioni Finanziarie srl, nonché membro del consiglio di amministrazione di Altroconsumo Immobili srl e di Euroconsumers S.A. (già Conseur S.A.), in concorso morale e materiale con consiglieri/procuratori allo stato da identificare sebbene a conoscenza del fatto che il Comitato Consumatori Altroconsumo dal primo presieduto non era in possesso di tutti i requisiti richiesti per l’iscrizione nell’elenco delle associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale dall’articolo 5 della legge n. 281/1998, condizione necessaria per la legittima percezione delle agevolazioni e dei contributi previsti dall’articolo 6 della medesima legge, hanno chiesto l’iscrizione nell’elenco simulando la sussistenza di alcuni dei requisiti necessari. Gli stessi, ottenuta in tal modo l’iscrizione, pur sapendo che il Comitato Consumatori Altroconsumo non provvedeva direttamente ad edire la rivista ?Altroconsumo? per la quale si richiedevano le elargizioni statali, poiché edito dalla società di capitali Altroconsumo Edizioni srl, con artifizi e raggiri, consistenti nel dichiarare, in sede di richiesta di accesso alle agevolazioni di cui all’art. 6 della medesima legge, il possesso dei requisiti necessari per l’iscrizione nell’elenco e per la percezione delle erogazioni e dei contributi previsti per le associazioni editrici dalla citata legge, induceva in errore l’amministrazione erogante percependo illegittimamente e traendone un ingiusto profitto per se e per l’associazione e le società da lui rappresentate in danno dello Stato e delle altre associazioni consumeristiche iscritte nell’elenco, i contributi statali di cui all’art. 6 della legge 281/1998, per la somma di £ 659.775.534 per l’esercizio 1999, £ 801.572.660 per l’esercizio 2000 ed ? 285.518,38 per l’esercizio 2001, con profitto anche per la Altroconsumo Edizioni srl e Comitato Consumatori Altroconsumo.?



La particolare novità del provvedimento del Gip Croce ? afferma il Codacons, che nella vicenda è stato rappresentato dall’Avv. Claudio Coratella – sta nel fatto che questi ha ordinato di processare anche la società editoriale e la stesa ?associazione?, in quanto enti collettivi, in base al D. Lgs. N. 321/2001 che prevede la responsabilità penale sussidiaria anche degli enti stessi oltre che dei loro amministratori.

Come noto la vicenda di Altroconsumo prende avvio dai ricorsi presentati da Codacons, Adusbef e Federconsumatori, i quali contestavano l’iscrizione di Altroconsumo al Cncu (Consiglio nazionale consumatori e utenti) per mancanza di requisiti, e dalle sentenze di accoglimento del Tar e del Consiglio di Stato. Recentemente lo stesso Tar ha accertato le medesime carenze anche per gli anni 2002, 2003, 2004 e 2005, sospendendo con effetto immediato Altroconsumo dall’iscrizione al registro del Cncu presso il Ministero delle attività produttive.

Al Ministro Bersani oggi il Codacons chiede di provvedere al recupero delle ingenti somme erogate in favore di Altroconsumo, affinché siano riutilizzate per fini collettivi come prevede la legge.



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